Per la prima volta, un tribunale civile di un Paese UE riconosce a un concorrente un risarcimento diretto per un abuso di posizione dominante già accertato dalla Commissione europea, trasformando un procedimento antitrust tradizionale in una richiesta di danni con conseguenze economiche molto più pesanti.
Il caso nasce dal comportamento di Google nel settore dei comparatori di prezzi: secondo il Tribunale di Berlino, la piattaforma ha sistematicamente favorito il proprio servizio Google Shopping, penalizzando realtà come Idealo attraverso pratiche di self-preferencing che garantivano posizionamenti privilegiati e maggiore visibilità ai prodotti della casa madre. Si tratta di un abuso che, secondo la sentenza, sarebbe proseguito anche dopo la multa predisposta dall’UE nel 2017, ampliando il danno economico subito dai concorrenti.
Questa decisione rappresenta un precedente storico per l’Europa perché rende operative le cosiddette azioni follow-on: cause civili per risarcimento danni che possono essere avviate dopo che un’autorità antitrust ha già accertato una violazione.
Se negli Stati Uniti queste dinamiche sono comuni da decenni, sostenute da strumenti giuridici avanzati come la discovery, in Europa sono rimaste finora rare e limitate a settori regolamentati. Il caso Idealo dimostra invece che anche il settore digitale può ricorrere con successo a questo strumento, aprendo la strada a una potenziale ondata di ricorsi contro Google e altre piattaforme dominanti.
Il contenzioso assume inoltre una dimensione politica significativa: Idealo appartiene ad Axel Springer, uno dei più potenti gruppi editoriali e digitali europei. La sua vittoria giudiziaria segnala che il conflitto tra piattaforme e editori sta passando dal terreno negoziale a quello delle cause civili, uno strumento potenzialmente più incisivo per riequilibrare rapporti di forza considerati da anni sbilanciati.
Il verdetto di Berlino dimostra che interventi sanzionatori di questo tipo non solo sono possibili, ma possono avere esiti concreti e pesanti per le piattaforme digitali; e invia un segnale diretto a Google: mentre l’azienda rinnova la propria architettura di ricerca grazie all’AI, il fronte giudiziario europeo potrebbe diventare un limite significativo al suo potere.
S.B.
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