Sviluppata dall’omonima startup del genovese Schenardi e dal belga Arts, Rita Personal Data è un’app che vuole difendere la privacy semplificando l’accesso ai dati personali in possesso di Google, Facebook e altri colossi del Web. Questo è possibile grazie ad un servizio integrato, in grado di raccogliere e conservare direttamente sullo smartphone le informazioni riguardo le persone che, di solito, finiscono memorizzate all’interno dei server delle grandi piattaforme.
Rita, dopo aver scaricato i dati dagli account online, li organizza in grafici e liste, caratterizzate da una facile comprensione e consultazione. Risulta semplificata anche la richiesta di rimozione delle informazioni, grazie a un sistema che automatizza le mail da inviare agli inserzionisti pubblicitari che profilano le persone attraverso piattaforme come Google e Facebook.
Secondo i co-fondatori della startup «riuscire a visualizzare i propri dati e capire come chiedere davvero alle varie aziende di rimuovere ciò che sanno di noi rimane un processo alla portata di pochi. Con Rita vogliamo invece democratizzare questo passaggio, e consentire a tutti di riprendere il controllo delle loro informazioni personali».
La startup ha annunciato la chiusura di un round di finanziamento pre-seed da 1 milione di euro, che permetterà di allargare l’organico, perfezionare l’infrastruttura digitale del servizio e lavorare alla crescita della base di utenti.
Per Schenardi e Arts la mission di Rita è «favorire un rapporto etico tra gli utenti e i giganti del Web», favorendo un mercato in cui tutti possano controllare direttamente i propri dati. Il prossimo passo «sarà connettere le persone con le aziende, mantenendo una privacy di prim’ordine e il controllo da parte dell’utente. Le parti, fidandosi l’una dell’altra, otterranno benefici maggiori di quelli odierni».