La compagnia ha deciso di realizzare un vero e proprio browser game che risulta fruibile gratuitamente da chiunque voglia scoprire maggiori dettagli in merito alla politica della privacy, divertendo attraverso un simpatico minigioco, chiamato “Twitter Data Dash” e realizzato da Momo Pixel.
Il gioco rappresenta un nuovo modo di pensare all’informativa privacy che cerca di avvicinare i suoi utenti verso il mondo della privacy in modo leggero e giocoso.
Il minigioco consiste in un simil “Super Mario” nel quale l’utente porta a spasso il proprio cane, saltando sulle piattaforme per evitare i gatti portatori di pubblicità, i troll e i messaggi privati indesiderati, il tutto raccogliendo degli ossi da dare al cane. Al termine del livello, a seconda di quanti ossi sono stati raccolti, verranno aperte piccole finestrelle di testo con dei link all’informativa e ai menù per le impostazioni privacy, le quali spiegano, in parole brevi e semplici, quanto c’è da sapere sul trattamento dei dati personali da parte di Twitter e come gli utenti possano maggiormente tutelare la propria Privacy tramite le impostazioni offerte dal social media.
Il problema della trasparenza e della chiarezza con cui i titolari del trattamento devono informare e di riflesso anche dell’eventuale consenso che essi dovranno prestare, è un tema molto dibattuto e spinoso.
Sul problema di come informare in maniera concisa, trasparente, intelligibile e facilmente accessibile si sono cercate varie soluzioni creative: dall’utilizzo di icone e simboli, per i quali anche il Garante della Privacy aveva indetto un concorso volto a premiare le idee migliori, all’utilizzo del fumetto, come nel caso dell’Istituto Italiano Privacy, che ha collaborato con la Scuola del Fumetto di Cassino per creare un format adattabile alle esigenze degli eventuali titolari del trattamento. Nel fumetto una ragazza incontra un alieno, il quale le spiega in maniera semplice ed illustrata il chi, il come e il perché tratta i suoi dati personali.
Però, prima d’ora, nessuno aveva tentato la strada della “gamification”, parola che indica la pratica di inserire elementi ludici e di design ludico all’interno di contesti non di gioco come il business, il marketing o, nel nostro caso, quello dell’informazione sui propri diritti e sul trattamento dei dati personali effettuato dal titolare del trattamento.
Su quanto sia veramente efficace tale informativa, però, ancora non ci è dato saperlo, per cui possiamo solo attendere e continuare ad esplorare nuovi modi con i quali avvicinare un pubblico sempre più grande al mondo della Privacy.