“AGRIcoltura100” è l’indagine svolta da Reale Mutua e Confagricoltura per misurare il livello di sostenibilità delle imprese del settore primario prendendo in considerazione il numero e la tipologia di iniziative che sono state adottate dalle aziende agricole. È nata nel 2020, ma all’edizione 2022 hanno partecipato 2162 imprese, il 17% in più rispetto alla prima edizione.
Come mette in luce il rapporto, le imprese agroalimentari sostenibili italiane sono aziende che hanno scelto la sostenibilità come linea guida dello sviluppo e che a questo scopo investono più delle altre nell’innovazione. La sostenibilità si propone come valore guida per la ripresa, orientandola verso modelli di produzione e di consumo capaci di correggere gli squilibri sociali e ambientali che minacciano la nostra epoca e il Pianeta.
Il nuovo rapporto ha coinvolto aziende distribuite in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e anche tra i vari settori di attività. Rispetto al periodo precedente all’emergenza Covid-19 e alla recessione da questa provocata nel 2020, gli imprenditori dichiarano che nella propria azienda è decisamente aumentata l’importanza attribuita alla sostenibilità ambientale (56,7%), alla sostenibilità sociale (47,9%), alla gestione del rischio e delle relazioni di filiera (45%).
Le imprese con un livello elevato e medio-alto di sostenibilità sono passate dal 48,1% al 49,1% del totale; le attività con un livello di sostenibilità ancora embrionale o limitato, invece, scendono dal 17% al 12,7%. La fascia di livello medio è passata dal 34,8% al 38,2%.
Gli ambiti in cui sono più diffuse le iniziative aziendali sono il miglioramento nell’utilizzo di acqua, suolo ed energia (98,8%); la tutela della qualità e della salute alimentare (91,5%), la gestione dei rischi (76,5%), la tutela della sicurezza nel lavoro (66,8%) e la valorizzazione del capitale umano (64,4%).
Quasi il 90% delle imprese hanno sostenuto investimenti negli ultimi due anni, scommettendo in innovazione: dalla meccanizzazione al rinnovamento delle tecniche di coltivazione e di allevamento, passando per la diversificazione delle attività (per acquisire maggiore capacità competitiva), nell’aggiornamento delle dotazioni informatiche e digitali, nel rinnovamento delle modalità di commercializzazione e marketing, nel potenziamento dei sistemi logistici.