L’Intelligenza Artificiale è approdata anche nel mondo della finanza offrendo nuovi servizi più personalizzati ai clienti, applicazioni che consentono di rendere efficaci i processi operativi e di autorizzare i compiti ripetitivi.
Se da una parte questa novità porta dei vantaggi, dall’altra ci potrebbe essere la presenza di rischi come possibili errori da parte dell’AI durante la raccolta di informazioni così come il potenziale utilizzo dell’AI per scopi fraudolenti.
Per sottolineare le sfide, i benefici e i rischi, della diffusione di questa nuova tecnologia nel settore finanziario, la Commissione europea ha avviato lo scorso giugno una consultazione. L’obiettivo è anche quello di completare il quadro normativo della strategia digitale dell’UE, iniziata a marzo con l’approvazione dell’AI Act.
Durante la consultazione si è chiesto ai partecipanti di far emergere i diversi problemi e vantaggi legati all’uso di questi nuovi sistemi. In particolar modo l’Associazione nazionale consulenti finanziari (Anasf, ndr) ha evidenziato che questi nuovi strumenti tecnologici dell’AI possono ottimizzare tempo e risorse, con la possibilità di utilizzare una grande quantità di dati e migliorando i processi di calcolo.
Nello stesso tempo l’Anasf ha messo sul tavolo anche gli aspetti negativi, con l’ipotesi “che l’IA possa elaborare malware e trojan che possono fraudolentemente acquisire dati tutelati dalla privacy”. “L’IA conosce le metodiche utilizzate da diversi e noti antivirus e spesso è in grado di raggirarli”, si legge ancora nel questionario.
L’associazione evidenzia l’importanza di un’integrazione sinergica tra consulenza finanziaria e intelligenza artificiale, riconoscendo che la gestione delle finanze personali e la pianificazione degli obiettivi di vita sono ambiti complessi che richiedono competenze sia tecniche che emotive. Questa integrazione offre l’opportunità di migliorare il servizio clienti, fornendo soluzioni più personalizzate e ottimizzando i processi attraverso l’automazione delle attività ripetitive.
Tuttavia, l’associazione sottolinea che l’intelligenza artificiale non può sostituire il rapporto fiduciario tra il consulente e il cliente, che è alla base di un’efficace consulenza finanziaria. La tecnologia può rappresentare un utile complemento o un supporto operativo, ma non può replicare l’empatia, la fiducia e la capacità di giudizio che caratterizzano l’interazione umana.
Un chatbot, per quanto avanzato, non può rimpiazzare l’esperienza e l’intuizione del consulente umano che rimane centrale nel processo decisionale e relazionale.
Quindi l’Anasf evidenzia i rischi per la tutela dei clienti con l’uso dell’Intelligenza Artificiale. “La possibilità di errori nella raccolta di informazioni nell’ambito dell’automazione; il fatto che i dispositivi automatizzati possano spingere gli investitori a inserire dati e informazioni in modo precipitoso, con conseguenti violazioni della legge sulla privacy e vendita di prodotti e servizi non adeguati; la possibilità di un’autoprofilazione incoerente da parte del cliente; pubblicità fuorviante, volta a promuovere i servizi automatizzati; l’utilizzo di dati personali per scopi diversi da quelli previsti dal contratto”.
Oltre a questo, ci sono anche altri rischi di cui tenere conto: la vulnerabilità dei sistemi di intelligenza artificiale agli attacchi informatici, l’incertezza legale riguardo alla responsabilità in caso di danni causati da malfunzionamenti delle tecnologie AI e la difficoltà di allineare le applicazioni digitali ai rigorosi requisiti della normativa finanziaria.
M.P.