Tra i numerosi ambiti in cui l’intelligenza artificiale si sta sviluppando e sta prendendo piede sempre più velocemente, vi è anche l’analisi dei dati delle prestazioni sportive. In questo articolo, si analizzerà il metodo attraverso il quale gli atleti sono sempre più tutelati dal punto di vista degli infortuni.
Analisi delle prestazioni
Attraverso dispositivi come smartwatch o sensori di movimento integrati nelle scarpe o nelle divise, vengono estrapolate miriadi di dati (per citarne alcune: battito cardiaco, carico di lavoro muscolare o cambio di frequenza di passo) che l’intelligenza artificiale utilizza per elaborare un feedback immediato sulle prestazioni sportive della persona o del team in questione. In questo feedback, è presente uno schema che individua eventuali probabilità di infortunio attraverso controlli incrociati su prestazioni precedenti. Se l’intelligenza artificiale individua un cambiamento di prestazione rispetto al passato, avvisa il diretto interessato di un probabile rischio di infortunio.
Non solo, con il suo potenziamento negli ultimi anni, l’IA è capace di estrapolare dati anche da videocamere che catturano i movimenti degli atleti. Le nuove tecnologie analizzano ogni sfumatura della biomeccanica e forniscono suggerimenti su come migliorare la realizzazione di un preciso gesto atletico. Questo aiuta a perfezionare la tecnica ma anche la postura degli atleti, con un solo ed unico scopo, che è sempre la prevenzione degli infortuni.
Chi sono i pionieri di queste pratiche?
L’adozione dell’intelligenza artificiale per questioni sportive è iniziata nella seconda metà degli anni 2010. Non vi è un atleta o un team specifico che prima degli altri ha utilizzato questo metodo. Nel 2015, l’allora general manager degli Oakland Athletics, Billy Beane, menzionò l’utilizzo dei dati tecnologici per valutare le performance degli atleti di baseball (spiegato anche nel film Moneyball con Brad Pitt).
Un altro esempio, stavolta nel mondo del calcio, viene dal Getafe, che nella stagione 2018/2019 ha collaborato con Zone 7, una piattaforma tecnologica di previsione di rischio infortuni. Al giorno d’oggi, con gli strumenti che si dispongono, tutte le società sportive professionistiche, per performare al meglio, utilizzano ciò.
Uno sguardo al lato economico
L’utilizzo dell’IA non serve solo per salvaguardare gli atleti da eventuali infortuni. Quest’ultimi hanno anche un costo: secondo uno studio basato sui dati delle stagioni 2022 e 2023 dell’NBA, storica lega americana di basketball, da parte di varie compagnie che sviluppano software per la prevenzione di infortuni, una percentuale che varia dal 72 al 92% di tutti gli infortuni che si sono verificati in quegli anni era facilmente prevedibile dall’IA e avrebbe fatto risparmiare una cifra compresa tra i 585 e i 747 milioni di dollari per cure mediche, circa 20-25 milioni di dollari a squadra.
Da questa analisi si evince come l’IA sia anche una forma di risparmio diretto sui costi sanitari e di investimento strategico per team e organizzazioni sportive professionistiche.
Monitoraggio e riabilitazione
Per concludere, con la continua evoluzione di queste tecnologie, l’IA non solo è in grado di prevenire gli infortuni, ma è anche capace di sviluppare un percorso di recupero in fase di riabilitazione: monitorando i dati estrapolati con le tecniche viste in precedenza, i preparatori atletici possono fornire un programma dettagliato che è in grado di stabilire quando un atleta è pronto a tornare in gioco, evitando il rischio di eventuali ricadute dovute a rientri prematuri.
Da questo punto di vista, l’IA viene sviluppata anche per programmare carichi di lavoro idonei agli atleti per non sovraccaricarli troppo, affinché performino al meglio soprattutto nel lungo periodo.
In conclusione, abbiamo affrontato il tema dell’intelligenza artificiale nel mondo dello sport in tre punti principali: come è stata introdotta e come essa ha rivoluzionato un aspetto che prima era sottovalutato dagli addetti ai lavori. Abbiamo visto quali impatti può avere a livello economico e come può far risparmiare soldi alle società sportive. E infine, come è stata sviluppata per prendersi in carico tutta la parte legata all’allenamento fisico degli atleti.
A.L.