Nel prestigioso contesto del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, lunedì ha preso il via la riunione annuale della 68esima Commissione sulla condizione delle donne (CSW68). Questo evento rappresenta il più significativo incontro dell’ONU dedicato all’uguaglianza di genere e all’emancipazione femminile. Il tema dominante di quest’anno è “Accelerare il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze, affrontando la povertà e rafforzando le istituzioni e i finanziamenti sensibili alla dimensione di genere”. La partecipazione è ampia e diversificata, coinvolge governi, organizzazioni della società civile, esperti e attivisti, tutti uniti nell’impegno comune per promuovere i diritti e le opportunità delle donne e delle ragazze in tutto il mondo.
L’intervento del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha spaziato dalla tragica situazione di donne e ragazze nei contesti di conflitto, come Gaza, alla presenza di donne nei ruoli decisionali, ancora molto sproporzionata rispetto a quella maschile.
Tra i vari temi è stato toccato anche quello del divario digitale di genere, che registra una netta predominanza degli uomini nelle tecnologie digitali, in particolare nell’Intelligenza Artificiale. Il capo dell’Onu ha messo in guardia sul rischio rappresentato dal monopolio maschile nel settore degli algoritmi, che potrebbe portare alla perpetuazione delle disuguaglianze in vari aspetti della vita, sottolineando che i bisogni, i corpi e i diritti fondamentali delle donne sono spesso trascurati nella progettazione dei sistemi da parte di leader ed esperti di tecnologie.
“È tempo che i governi, la società civile e le Silicon Valley di tutto il mondo uniscano uno sforzo massiccio per colmare il divario digitale di genere e garantire che le donne abbiano un ruolo decisionale nella tecnologia digitale a tutti i livelli”, ha dichiarato Guterres.
Il Segretario ha anche richiamato l’attenzione sull’urgente necessità che le donne occupino posizioni di leadership, in particolare nelle istituzioni finanziarie, contesto in cui più di otto ministri delle finanze su dieci e più di nove governatori di banche centrali su dieci sono uomini. “Le istituzioni finanziarie a maggioranza maschile devono smantellare le barriere strutturali che impediscono alle donne di ricoprire ruoli di leadership”, ha affermato, sottolineando la necessità di un intervento concreto.
MT