La premier danese Mette Frederiksen, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, ha annunciato un referendum per rimuovere una clausola che permette alla Danimarca di non condividere le misure dell’Unione Europea in materia di difesa.
La Danimarca ha ottenuto l’esenzione (opt-out) da alcune aree di cooperazione Ue, tra cui l’euro e la politica di difesa e sicurezza, a seguito del voto contrario dei suoi cittadini al Trattato di Maastricht in un referendum nel 1992.
L’annuncio di Frederiksen è arrivato dopo giorni di trattative tra i diversi partiti politici sulla possibilità di un significativo riarmo della difesa danese. La spesa per la difesa danese oggi equivale all’1,47% del Pil e portarla al 2% rappresenta il più grande investimento degli ultimi decenni.
La politica di sicurezza e di difesa comune prevede soprattutto una serie di riunioni per coordinare le politiche di difesa degli stati membri, oltre a esercitazioni congiunte che coinvolgono gli eserciti nazionali. È probabile che nei prossimi anni venga estesa a nuovi ambiti, proprio per fare fronte alla crescente aggressività russa: se ne discute ormai da tempo, e qualche novità dovrebbe arrivare già a metà marzo, quando è prevista una riunione informale dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea proprio in materia di difesa comune.
La leader socialdemocratica ha anche espresso il desiderio di rendere la Danimarca indipendente dal gas russo.