Rafforzare e qualificare le connessioni tra Atenei, Istituti tecnici superiori e imprese del territorio, analizzando le necessità del sistema produttivo e programmando così con precisione l’offerta formativa, puntando in particolare sulle attività di orientamento e informazione. Sono i cardini di un progetto triennale che la Regione Emilia Romagna ha affidato alla Fondazione per la formazione universitaria a orientamento professionale, finanziandolo con 270mila euro per le attività da qui al 2023.
Solo qualche mese fa il varo delle prime ‘passerelle’, cioè i percorsi che permettono il passaggio tra Its, Istituti tecnici superiori post diploma e corsi di laurea a indirizzo professionale.
Ora la Regione, per aumentare la diffusione della cultura tecnica, insiste sull’individuare linee di azione condivise, con la piena collaborazione di Atenei e Fondazioni Its ma nel rispetto della loro autonomia educativa. L’obiettivo è valorizzare i diversi finanziamenti che a livello comunitario, nazionale e regionale, ricadono sul settore, per arrivare a un’offerta terziaria professionalizzante sempre più adeguata alla domanda di competenze e professionalità richieste dal sistema imprenditoriale locale.
Due i principali passaggi di cui si occuperà la Fondazione per la formazione universitaria a orientamento professionale: rafforzare le ‘passerelle’ come leva fondamentale di sviluppo che aiuta a colmare il gap di competenze e di laureati, garantendo il riconoscimento del percorso formativo in caso di cambio, e sostenere l’orientamento in uscita e l’accompagnamento all’ingresso nel mercato del lavoro, sviluppando l’utilizzo dell’apprendistato di terzo livello, caratterizzato da una forte interazione tra l’impresa e l’istituzione formativa.
In questo momento in Emilia Romagna sono già attivi sei corsi di laurea professionalizzanti che dal prossimo anno potrebbero diventare nove, attraverso le richieste di attivazione che gli Atenei della Regione stanno elaborando.
L’assessore regionale regionale all’Università e alla Ricerca, Paola Salomoni ha affermato: “Con la sottoscrizione del Patto per il Lavoro e per il Clima la Regione e tutti i firmatari hanno condiviso un progetto di rilancio e sviluppo dell’Emilia Romagna fondato sulla conoscenza e sui saperi. Un risultato che può essere conseguito rafforzando e innovando l’offerta formativa, rendendola capace di fornire alle studentesse e agli studenti competenze tecniche e professionali per sostenere un’occupazione di qualità”.
L’assessore ha continuato: “Per questo uno dei nostri obiettivi è rafforzare la formazione terziaria in ambito tecnico e professionalizzante, supportandola per aumentare il numero dei laureati e incentivando le ‘passerelle’ tra i percorsi. A ciò aggiungiamo azioni di orientamento, analisi dei fabbisogni e programmazione dell’offerta, orientamento in uscita e accompagnamento all’ingresso nel mercato del lavoro con lo sviluppo dell’apprendistato di Terzo Livello”.
Il presidente della Fondazione per la formazione universitaria a orientamento professionale, Francesco Ubertini ha affermato: “Oggi in Italia la richiesta di laureati nelle professioni tecniche è in forte crescita e i nuovi percorsi di laurea a indirizzo professionale sono progettati per rispondere a questa domanda del mondo produttivo, e consentire alle nuove generazioni di intraprendere un percorso professionale facilmente spendibile e con ottime prospettive occupazionali e di carriera. Attraverso la sinergia con la Regione è possibile mettere in filiera la formazione universitaria con quella degli Its, in un modello originale che questa regione propone al Paese e che consente di cogliere le sfide future”.
Get real time update about this post categories directly on your device, subscribe now.