Ad annunciarlo è stato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, in occasione della conferenza congiunta UE-BCE sull’euro digitale.
“Le società e le economie europee si stanno rapidamente digitalizzando, dobbiamo abbracciare l’era digitale” – ha affermato Dombrovskis, ribadendo che anche il sistema monetario deve adattarsi alla digitalizzazione e che c’è una chiara richiesta per pagamenti digitali da parte dei cittadini cresciuta dopo la pandemia.
“La Bce – ha riportato Dombrovskis – stima che i pagamenti non in contanti effettuati nell’area dell’euro nel 2021 siano aumentati del 12,5% a 114 miliardi di transazioni e il valore totale sia stato di 197,0 trilioni di euro, con i pagamenti con carta che rappresentavano quasi la metà di queste transazioni”.
La Presidente della BCE Christine Lagarde ha confermato che il lavoro all’Eurotower si sta concentrando sulla concreta progettazione dell’euro digitale, cioè sul design e sul quadro legislativo di riferimento.
“Non vedo l’ora di vedere la proposta che la Commissione europea presenterà”, ha detto la Presidente Lagarde, ricordando che il principale tema da affrontare riguarda l’equilibrio fra le contrapposte esigenze di salvaguardia della privacy e di lotta al riciclaggio ed al terrorismo. “Puntiamo ad alti standard di privacy, ma il pieno anonimato – ha sottolineato – non è una opzione disponibile ed in più renderebbe impossibile limitare l’uso dell’euro digitale come forma di investimento, perché non consentirebbe di imporre limiti”.
Nella sua proposta, Bruxelles intende preservare l’attuale ruolo delle banche come intermediari, disegnare una moneta digitale efficace che possa essere utilizzata anche al di fuori dell’area dell’euro e di offrire privacy e inclusione.
“La privacy è fondamentale ed è una delle principali preoccupazioni del pubblico. La protezione dei dati è un diritto fondamentale, quello che l’Europa difende”, ha evidenziato Dombrovskis, assicurando l’impegno della Commissione Ue per garantire caratteristiche di privacy molto forti, in particolare per i pagamenti peer-to-peer di prossimità più piccoli, senza compromettere l’integrità del sistema finanziario che deve essere tutelato da rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
Per quanto riguarda l’inclusione, le funzionalità dell’euro digitale dovranno essere intuitive, di facile comprensione e con la possibilità di utilizzare la valuta anche offline. “Per essere chiari, il cash non scomparirà” – ha rassicurato ancora Dombrovskis. Agli Stati membri spetterà invece il compito di promuovere le competenze digitali e l’alfabetizzazione finanziaria, nonché la copertura della banda larga.