Ora saremo noi a decidere se vogliamo o meno mettere i nostri dati nelle mani di Meta. Lo ha stabilito il Garante della privacy, che nella giornata di ieri ha comunicato la possibilità che gli utenti avranno, entro il mese di maggio, di opporsi al trattamento delle proprie informazioni personali da parte dell’azienda di Mark Zuckerberg.
Meta, infatti, aveva annunciato come i dati dei suoi utenti sarebbero stati utilizzati per l’addestramento della propria IA, per ottimizzarne il funzionamento. Una decisione che ha suscitato polemiche e ha fatto discutere e che è stata ora ridimensionata da quanto sentenziato dal Garante.
Tramite gli appositi moduli compilabili online, gli utenti di Instagram, Facebook e WhatsApp potranno decidere di negare il consenso a tale trattamento, per mantenere il più inviolata possibile la propria privacy. Dopo la compilazione, Meta AI non potrà più prelevare informazioni sui profili di chi si sarà opposto, ma la tempistica con la quale i moduli saranno inviati risulta fondamentale.
Se l’operazione avverrà infatti entro maggio, Meta non solo non potrà lavorare sui dati che da lì in avanti verranno diffusi sulle sue piattaforme, ma dovrà anche cancellare tutto ciò che è stato prelevato dai medesimi profili nei mesi precedenti. Questo garantirà una tutela maggiore delle proprie informazioni sensibili, sottraendole all’IA che già aveva iniziato a lavorarci sopra dal suo avvento.
Nel caso in cui, però, la compilazione dei moduli dovesse avvenire da giugno in avanti, ecco che i dati che Meta sarà impossibilitata a prendere in esame diventano quelli diffusi sulle sue applicazioni proprio da giugno. Non saranno quindi eliminate le informazioni già presenti su Instagram, Facebook e WhatsApp antecedenti al mese di maggio.
L’ultima possibilità ci dice infine che, se non si dovessero compilare i moduli, Meta continuerà a sfruttare i dati degli utenti che si sono astenuti per addestrare la propria IA. La decisione del Garante, in ogni caso, è un forte segnale dopo quanto deciso dal colosso statunitense, improntato a proteggere il più possibile il profilo virtuale degli utenti, ricchissimo di dati fondamentali che da oggi potremo decidere di tenere più al sicuro.
S.C.
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