Secondo quale criterio vengono selezionati i membri dei sistemi legali che regolano gran parte della vita sociale? È probabile che a molti sia capitato di chiedersi quale margine di autonomia abbiano le autorità nella scelta dei candidati che fanno parte di questi organi governativi e quanto ci sia nell’effettivo di indipendenza in tali decisioni.
La realtà per come viene raccontata non rispecchia i fatti che nel panorama odierno si possono osservare: in diversi paesi, le autorità preposte alla protezione dei dati dovrebbero operare in modo trasparente, ma spesso sorgono dubbi riguardo alla reale imparzialità delle loro nomine e decisioni. In Italia, il Garante per la protezione dei dati personali ha finora mantenuto una buona reputazione, senza scandali paragonabili a quelli verificatisi in altre capitali europee. Nonostante questo, nelle ultime settimane alcune inchieste giornalistiche hanno sollevato interrogativi sulla gestione interna dell’Autorità mettendo in evidenza possibili conflitti d’interesse, incarichi poco trasparenti e rapporti con esponenti politici.
Il dibattito si è intensificato dopo la sanzione di 150.000 euro inflitta alla Rai per un servizio di Report giudicato come lesivo della privacy del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Successivamente il programma è stato assediato da diffide e denunce da parte di Agostino Ghiglia, membro del Collegio che ha cercato di bloccarne la messa in onda.
Non si possono non citare i fatti recenti che hanno visto come protagonisti il colosso del web e dell’AI Meta. Come riportato da un’inchiesta di Report, il Garante ha offerto una diminuzione della sanzione volta a Meta Platforms per i dispositivi prodotti in collaborazione con Ray-Ban. Anche in questo episodio il Garante non ha perso tempo ad inoltrare una diffida a Report chiedendo la cancellazione della puntata. Dopo le accuse il Garante ha negato qualsiasi forma di condizionamento ma le inchieste giornalistiche e il ricorso ripetuto alle diffide nei confronti della redazione di Report hanno riacceso il dibattito sull’effettiva indipendenza del Garante, sulla trasparenza delle sue azioni e sulla legittimità dei rapporti tra organi di vigilanza e soggetti regolati. Il tema dell’indipendenza e della trasparenza delle autorità per la protezione dei dati resta molto importante. Le vicende recenti mostrano che, anche in contesti generalmente considerati affidabili, è fondamentale tenere sotto controllo l’operato dei regolatori e i loro rapporti con chi devono vigilare, così che l’imparzialità non resti solo una regola sulla carta, ma diventi realtà nella pratica.
J. S.
Diritto dell’informazione
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