Le ricerche per parole chiave o tramite link, come li conosciamo su Google, potrebbero presto essere superate. Si sta entrando in una nuova fase di ricerca, in cui le parole chiave e i link saranno sostituiti rispettivamente da domande scritte con un linguaggio naturale e da risposte generate dall’intelligenza artificiale.
Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha definito le ricerche complesse “AI Overview”, capaci di trasformare il modo in cui le query (domande o richieste fatte a un motore di ricerca) vengono gestite.
Le ricerche che prima risultavano del tutto impossibili, ora possono trovare risposte precise e corrette.
Non sarà più necessario essere in grado di articolare in modo corretto ciò che si sta cercando ma si può semplicemente descrivere un oggetto o concetto per ottenere una spiegazione quasi umana, integrata alle fonti isolate su Internet.
Oltre a Google, ad avere accesso al Web è anche ChatGPT di OpenAI, Meta e Microsoft che ha lanciato Bing.
Tuttavia, non tutti sono felici di questo cambiamento. Gli editori e molti utenti temono che questa evoluzione possa portare alla perdita di risposte tradizionali.
L’intelligenza artificiale, infatti, potrebbe generare risposte diverse alla stessa domanda e non solo: può anche inventare informazioni.
Nonostante ciò, però, l’IA resta un’opzione valida, grazie alla sua capacità di fornire risposte ragionate a qualsiasi tipologia di domanda, integrandole con i dati in tempo reale e provenienti da fonti online.
B.P.
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