Nell’industria della medicina, l’IA sta iniziando a ricoprire un ruolo sempre più importante. Sono infatti numerosi i benefici che le nuove tecnologie possono portare in un simile campo, come una più rapida e semplice diagnosi di alcune patologie o una riduzione dei tempi di attesa. Nonostante questi vantaggi, non mancano le criticità.
Un simile cambiamento non è da prendere alla leggera e non è detto che tutti siano pronti ad affrontarlo. Sebbene siano diverse le strutture che hanno deciso di adottare strumenti di IA in supporto al proprio lavoro, questa percentuale rimane inferiore rispetto a quella di tutti quegli ospedali o cliniche che non hanno ancora implementato tali sistemi.
Questo può dipendere da diversi fattori. Certe strutture non dispongono, ad esempio, della tecnologia adeguata per passare senza intoppi alle innovazioni IA. Non è detto, poi, che il personale sia sufficientemente preparato per potersi interfacciare facilmente con le potenziali novità.
È infatti importante sottolineare l’importanza della formazione dei dipendenti in materia di IA. Questo vale per il campo medico come per tutti gli altri, ad esempio quello dell’istruzione, nel quale ancora molti docenti non conoscono bene il funzionamento delle nuove tecnologie.
Un ultimo problema che non si può sottovalutare è il potenziale dislivello che si verrebbe a creare tra le diverse strutture. Se infatti qualcuno ha già portato con successo l’IA all’interno dei propri ospedali, qualcun altro ancora non ci è riuscito e questo rappresenta già un motivo di profonda variazione tra le opportunità fornite da diversi servizi.
Per quanto veloce possa essere l’innovazione, è necessario prestare attenzione a non rimanere attardati per non rischiare di alimentare lo squilibrio tra le possibilità di cura offerte dall’industria medica. Solo in una situazione sullo stesso piano per tutti potremo davvero parlare di equità a livello di benefici per i pazienti.
S.C.
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