Il binomio che unisce le piattaforme digitali e l’Intelligenza Artificiale generativa sta trasformando sia i modelli di business sia il modo in cui le aziende raccolgono i profitti. Dunque, si tratta di una vera e propria forza rivoluzionaria che sta completamente modificando i confini del mercato.
Tuttavia, è necessario affermare come l’utilizzo di questi strumenti non sia ancora diffuso in modo omogeneo e uniforme: occorre analizzare due scenari possibili. Da un lato, vi è l’approccio “Co-Pilot” agli strumenti di AI: questi sono intesi come assistenti per ottimizzare le operazioni tramite automazione; dall’altro lato, si stabilisce l’approccio “Co-Thinking”: gli strumenti di AI si tramutano in sistemi cognitivi di supporto.
In ogni caso, bisogna riconoscere come l’AI generativa sia entrata a pieno regime nel “workflow” quotidiano. Ma in quale modo? Ad oggi, è essenzialmente utilizzata a livello individuale: ciò che farà davvero la differenza sarà il suo utilizzo nei team di medie e grandi dimensioni. Più precisamente, sono stati sviluppati tre modelli strategici in questa direzione: il primo vede l’AI al centro della fase di progettazione della discussione; il secondo intende l’AI come supporto individuale per il singolo durante gli incontri; il terzo veicola un’idea di questa come assistente di ogni membro del team.
Ma la strada verso la piena implementazione di tali strumenti non è assolutamente priva di limiti e problematiche: anzi, è particolarmente “tortuosa”. Infatti, le aziende si dimostrano ancora reticenti: solamente il 24% di queste consente la libera sperimentazione per i dipendenti. Ma cosa comporta quest’approccio? Quello che gli studiosi chiamano “shadow AI effect”: l’uso improprio di strumenti di Intelligenza Artificiale da parte del personale. Senza dubbio, è una pratica particolarmente rischiosa che riguarda anche l’utilizzo di applicazioni non autorizzate.
Senza dubbio, la vera svolta contemporanea sta nella capacità trasformativa di GenAI e Platform Thinking: insieme permettono di promuovere reti formative interconnesse. Pertanto, l’obiettivo delle aziende deve essere quello di sviluppare una struttura organizzativa e operativa che renda l’AI un “plus” strategico di innovazione.
L.V.
Diritto dell’informazione
“Diritto dell’informazione: la bussola per orientarsi tra notizie e giurisprudenza.”
Continua a seguirci!

















