Nel 2024 il digitale si è confermato essere una leva strategica per l’economia italiana, registrando una crescita del 3,7% che ha portato il settore a valere 81,6 miliardi di euro. Un risultato significativo, soprattutto se confrontato con il PIL nazionale fermo a una crescita di 0,7%.
Tuttavia, dietro a questi numeri positivi si celano profonde disomogeneità territoriali. Secondo il rapporto Il Digitale in Italia 2025, lo sviluppo digitale rispecchia le disparità economiche e infrastrutturali esistenti. La Lombardia, con un mercato di oltre 26 miliardi di euro (1/3 del totale nazionale) si conferma leader indiscussa. Seguono il Lazio con quasi 11 miliardi, ed Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte, tutte tra i 5 e i 6 miliardi. Toscana, Liguria e Marche si posizionano a metà classifica, mentre Campania, Sicilia e Puglia guidano il Mezzogiorno, pur restando indietro nei volumi.
Nonostante i numeri alcune regioni del Centro-Sud mostrano dei tassi di crescita superiori alla media nazionale: Calabria (+4,3%), Campania (+4,2%), Lazio (+4,1%) e Abruzzo (+4,0%).
La Pubblica Amministrazione svolge un ruolo fondamentale nella distribuzione del digitale, soprattutto attraverso gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la cui prima missione, quella dedicata alla digitalizzazione, ha mobilitato 19 miliardi di euro. La spesa non è però stata uniforme, infatti il 75% degli investimenti in Intelligenza Artificiale nella PA si sono concentrati nei ministeri e negli enti centrali, mentre le amministrazioni locali devono ancora fare i conti con risorse scarse, carenza di competenze e ritardi attuativi.
A rappresentare l’anello debole del processo di digitalizzazione sono le piccole e medie imprese (PMI), di cui solo il 26% raggiunge un livello elevato di trasformazione digitale. L’Intelligenza Artificiale è la tecnologia in maggiore espansione, con un mercato che nel 2024 ha superato i 900 milioni di euro, segnando un aumento del 38,7%; tuttavia solo l’8,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti la utilizza, e tra le PMI il dato è ancora più basso.
La trasformazione digitale in Italia è ben avviata, ma non ancora equamente distribuita. La sfida non è solo tecnologica, ma anche sociale e organizzativa. Per garantire uno sviluppo competitivo è necessario un impegno comune da parte di istituzioni, imprese, amministrazioni locali e cittadini. Per essere davvero trasformativa l’innovazione deve essere inclusiva, perché solo così il digitale potrà diventare un motore di crescita sostenibile per tutto il Paese.
S.B.
Diritto dell’informazione
“Diritto dell’informazione: la bussola per orientarsi tra notizie e giurisprudenza.”
Continua a seguirci!
▶️ https://dirittodellinformazione.it/chi-siamo/