In una ricerca condotta dall’Osservatorio Extended Reality & Metaverse della School of Management del Politecnico di Milano emergono i significativi progressi a livello mondiale nel settore del Metaverso. Giganti come Apple hanno fatto il loro ingresso, mentre la Commissione europea ha presentato la strategia per il web 4.0, mirando a guidare la prossima trasformazione tecnologica incentrata sui mondi virtuali.
A livello globale si contano ben 130 mondi virtuali pubblici. In Italia, tuttavia, il settore sembra ancora esitante: dal 2020 ad oggi si sono registrati 482 progetti legati alla realtà aumentata, mista e virtuale, di cui solamente 108 sono emersi nel 2023, con una diminuzione del 18%. I settori principali di applicazione rimangono il retail e il turismo, ma si nota un crescente interesse nell’ambito dell’istruzione. Nonostante oltre il 50% degli italiani dichiari di essere almeno a conoscenza di un mondo virtuale (percentuale che sale al 70% tra le fasce più giovani), l’utilizzo abituale è ancora limitato, con solo poco più di un quarto degli utenti che ha interagito con un mondo virtuale nell’ultimo anno. La maggior parte degli accessi avviene tramite PC. Le barriere principali alla diffusione dei visori sono il loro costo elevato e la percezione di una mancanza di servizi e applicazioni di valore.
Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverso, sottolinea che il metaverso è ancora in fase di sviluppo e che il suo progresso potrebbe essere agevolato dall’evoluzione di altre tecnologie. Tra queste, la blockchain favorirà l’interoperabilità tra i mondi virtuali; lo spatial computing faciliterà il riconoscimento degli oggetti virtuali nello spazio fisico e le interazioni degli utenti; infine, l’Intelligenza Artificiale consentirà l’utilizzo di assistenti nei mondi virtuali e l’ottimizzazione dei processi industriali.
A.L.R