Il colosso di Mark Zuckerberg ha recentemente annunciato tramite e-mail di notifica ai propri utenti una nuova politica che prevede l’utilizzo dei contenuti generati dagli utenti per addestrare le Intelligenze Artificiali generative di Meta in base a un principio legale del GDPR definito “legittimo interesse”.
Utilizzando i contenuti prodotti dagli utenti su Instagram, Meta spera di ottenere un vasto e diversificato insieme di dati che possa aiutare le sue Intelligenze Artificiali a comprendere meglio le sfumature della comunicazione umana, la creatività e le tendenze culturali in modo da permettere alle AI di generare contenuti più realistici, pertinenti e contestualmente appropriati.
Questa decisione ha suscitato un acceso dibattito e ha sollevato diverse questioni etiche e pratiche. Sorgono preoccupazioni riguardo alla privacy e ai diritti degli utenti. La raccolta e l’uso dei contenuti generati dagli utenti per addestrare le AI potrebbe violare la fiducia degli utenti, specialmente se questi non sono consapevoli di come i loro dati vengono utilizzati. Inoltre, l’uso di contenuti generati dagli utenti per l’addestramento delle AI solleva interrogativi sul diritto d’autore e sulla proprietà intellettuale. Se le AI generative di Meta producono nuovi contenuti basati sui dati degli utenti, chi detiene i diritti su questi nuovi contenuti?
Gli utenti avranno la possibilità di scegliere se partecipare o meno a questo programma. Coloro che vogliono negare il consenso a questo utilizzo di informazioni hanno la possibilità di opporsi compilando un form che prevede che l’utente spieghi come e perché non intende partecipare alla raccolta di dati. Inoltre, Meta ha promesso di adottare rigorose misure di sicurezza per proteggere i dati personali e garantire che vengano utilizzati in modo etico e responsabile.
C.T.