Nel marzo 2023, il nome di Gary Lineker, ex calciatore e noto presentatore sportivo della BBC, finì al centro delle polemiche poiché, in un tweet, l’uomo criticava duramente il nuovo disegno di legge sull’immigrazione proposto dal governo britannico conservatore di Rishi Sunak, che prevedeva l’arresto, l’espulsione e il divieto di richiesta di asilo per i migranti e rifugiati che arrivavano illegalmente sulle coste inglesi. In quell’occasione Lineker, conosciuto per le sue posizioni progressiste, aveva paragonato il linguaggio usato da alcuni ministri a quello della Germania nazista degli anni Trenta.
Il tweet ha scatenato numerose controversie. Molte persone hanno accusato l’ex calciatore di aver violato gli standard di imparzialità della BBC. La stessa emittente aveva avviato un’indagine interna, che ha portato, in un primo momento, alla sospensione del commentatore sportivo. Successivamente, Lineker è stato reintegrato, ricevendo anche le scuse della BBC, che però non sembra essere intenzionata a ripetere la stessa esperienza. Per questo motivo, i vertici dell’azienda hanno deciso di stilare delle nuove linee guida più stringenti, per evitare che un evento come quello di Lineker possa ripetersi. Tali indicazioni nascono da un rapporto ad hoc commissionato a una figura indipendente, John Hardie, ex direttore generale della ITN (Independent Television News).
Il documento conferma la libertà dei presentatori televisivi di esprimere liberamente le proprie opinioni politiche ma non quella di fare campagna elettorale o propaganda per un determinato partito, anche a titolo privato. Questo limite è da rintracciare nella responsabilità relativa all’immagine imparziale richiesta alla BBC di fronte al pubblico di spettatori di diverso orientamento.
Imparando da quanto accaduto con Lineker, la BBC non applica le linee guida solo ai conduttori di trasmissioni politiche. Anche i volti televisivi di programmi d’intrattenimento e sportivi dovranno attenersi a questa regolamentazione. Per quanto concerne i giornalisti e, più in generale, tutti coloro che lavorano nel mondo delle news, resta in vigore l’obbligo di neutralità assoluta. Gli altri lavoratori dell’emittente, invece, non sono tenuti ad attenersi a tali regole sebbene dovranno, citando il documento, “essere civili e non portare discredito all’emittente”.
La nuova regolamentazione non ha sollevato particolari polemiche. Al contrario, è stata accolta positivamente da numerose persone e professionisti, a cominciare dallo stesso Lineker, che, a caldo, l’ha definita sensata.
SF