Il mondo dell’editoria sta affrontando pressioni e incertezze a causa del calo di interesse per le notizie sulla guerra in Ucraina e in Medio Oriente, l’avanzare dei deepfake e dell’Intelligenza Artificiale, la crescita dei video, la riluttanza a pagare per le news online e il declino dei social tradizionali come Facebook e X, proprio in un anno in cui un numero record di elettori è chiamato alle urne in tutto il mondo.
Questo è il quadro delineato dal Digital News Report 2024 dell’Istituto Reuters, che per il settimo anno consecutivo certifica l’ANSA come la testata più affidabile in Italia, con una fiducia del 75%. Seguono SkyTG24, Il Sole 24 Ore e il Tg La7. ANSA.it è anche il terzo sito d’informazione più visitato settimanalmente (18%), dopo Fanpage e TgCom24.
Il rapporto evidenzia che in Italia la fiducia complessiva nelle notizie resta stabile al 34%, ma solo il 10% degli italiani paga per gli abbonamenti. La fruizione delle notizie cartacee continua a diminuire, con solo il 13% che utilizza fonti di stampa, mentre la tv cala al 65% e l’online al 69%. L’82% legge le notizie dallo smartphone. La crisi dei giornali è accelerata da un calo delle copie vendute (-37% dal 2019 al 2023) e degli inserzionisti, che ormai preferiscono altri tipi di piattaforme.
La pubblicità online (58%) ha superato quella in tv (29%) e su carta stampata (5%), con Google e Facebook che dominano il mercato. A livello globale, il Rapporto Reuters registra un crollo record dell’interesse per le notizie, con il 39% degli intervistati che evita le notizie, un aumento del 3% rispetto all’anno precedente.
Gli abbonamenti sono in stallo: solo il 17% ha pagato per le news. Il 55% degli attuali non abbonati non pagherebbe nulla per le notizie online. Sei persone su 10 (59%) sono preoccupate per la difficoltà di distinguere i contenuti affidabili da quelli inaffidabili online, soprattutto su piattaforme come TikTok e X.
C’è cautela sull’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa per le notizie: solo il 23% degli statunitensi e il 15% degli europei sono favorevoli a testi scritti prevalentemente con l’AI. Tuttavia, il 42% negli USA e il 33% in Europa sono più propensi ad accettare notizie scritte da giornalisti con l’aiuto dell’AI.
Il formato video per la fruizione di notizie è in crescita, con il 66% che vi accede settimanalmente, soprattutto tra i giovani, mentre i podcast continuano ad essere meno considerati. La fruizione delle news dai social tradizionali come Facebook e X è in calo. Questo ecosistema più complicato e la crescente concorrenza costringono giornalisti ed editori a lavorare duramente per catturare il pubblico e convincerlo a pagare per le notizie, conclude Rasmus Nielsen, direttore dell’Istituto Reuters.
LG