La legge 20 agosto 2019, n. 92 “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica” nella scuola primaria e secondaria inserisce l’educazione civica come materia curriculare e ne definisce la messa in pratica per le scuole e gli argomenti connessi. L’educazione civica è una materia di tipo trasversale che comprende la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società.
Oggi sarebbe importante che i programmi di educazione civica fossero modificati tenendo in considerazione non solo lo studio della Costituzione e le basi della legalità, ma anche l’educazione ambientale inerente alla conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio (con specifico riferimento all’ Agenda 2030) nonché una formazione accurata sulla cittadinanza digitale per avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali.
I progetti di cittadinanza attiva nelle scuole oggi dovrebbero sempre più essere incentrati sulla creazione di un percorso di valore sulla cittadinanza digitale per gli studenti e gli insegnanti.La cittadinanza digitale è un’estensione della cittadinanza “tradizionale” dovuta al fatto che oggi i mezzi a disposizione del cittadino per l’esercizio di alcuni diritti (come la partecipazione, l’informazione, la comunicazione, la sicurezza) e dei doveri si sono moltiplicati e appartengono anche al mondo del digitale. Tale dimensione digitale è necessaria a ogni cittadino per essere incluso e attivo.
I programmi di formazione degli insegnanti devono preparare a insegnare argomenti di sicurezza informatica e pratiche informatiche sicure in modo che le generazioni future sappiano come comportarsi in modo etico e siano al sicuro anche online. Gli studenti devono comprendere la sicurezza informatica per sé stessi e il modo più efficace per promuovere la comprensione è attraverso l’apprendimento attivo. In questo tipo di apprendimento, gli studenti seguono un approccio centrato sullo studente in base al quale trovano le informazioni sulla sicurezza informatica da Internet e l’insegnante monitora le loro azioni solo di volta in volta. Anche i media, come la televisione e la radio, devono svolgere un ruolo importante nell’educare i bambini attraverso campagne di sicurezza informatica perché tali campagne sono più interattive e interessanti soprattutto per i bambini.
Insegnare fin dalla scuola primaria un utilizzo lecito e sano dell’informatica avrebbe benefici in tutti i campi della vita sociale, ad esempio per sviluppare le competenze per diventare dei consumatori critici, dei produttori di contenuti digitali responsabili, dei naviganti consapevoli. Le finalità ultime delle lezioni di educazione civica sugli strumenti digitali restano comunque quelle di creare o aumentare l’uso consapevole degli stessi, far capire i potenziali rischi da affrontare quando si utilizzano strumenti di comunicazione Internet, come social media, chat, giochi online, e-mail e messaggistica istantanea ed evitare in ultima analisi di essere vittima di fake news, cyberbullismo e dell’intelligenza artificiale.
Alcune scuole hanno attivato dei progetti. Tra questi il progetto “Educazione Civica Digitale. Un’ipotesi per la Scuola primaria” per le scuole della Lombardia, attivato dai centri di ricerca OssCom-Centro di ricerca sui media e la comunicazione, e Cremit-Centro di ricerca sull’educazione ai media, all’innovazione e alla tecnologia, insieme a Corecom Lombardia; CampBus@School, il percorso gratuito del Corriere della Sera con l’obiettivo di fornire alle classi gli strumenti per costruire lezioni di educazione civica; il progetto ReEduco vale a dire una serie di incontri online su temi di notevole interesse quali i finanziamenti europei, il cyberbullismo, l’etica digitale, la sicurezza dei dati.
(C.D.G.)