Un mese fa, Meta aveva annunciato l’implementazione di sistemi di intelligenza artificiale generativa che avrebbero aiutato le altre aziende a creare annunci pubblicitari, da condividere in seguito sulle piattaforme di proprietà del colosso americano.
L’azienda di Zuckerberg è intervenuta però negli ultimi giorni per vietare l’uso di tali sistemi per la creazione di campagne politiche o inserzioni in altri settori fortemente regolamentati. Il provvedimento nasce da un avvertimento del mondo giuridico, che ha evidenziato come tale innovazione potrebbe contribuire ad accelerare la diffusione della disinformazione elettorale.
Nello specifico, l’azienda ha comunicato: “Mentre continuiamo a testare nuovi strumenti per la creazione di annunci con intelligenza artificiale generativa in Gestione annunci, gli inserzionisti che pubblicano campagne che si qualificano come annunci per alloggi, occupazione o credito o questioni sociali, elezioni o politica o correlati a salute, prodotti farmaceutici o servizi finanziari non sono attualmente autorizzati a utilizzare queste funzionalità di intelligenza artificiale generativa. Crediamo che questo approccio ci consentirà di comprendere meglio i rischi potenziali e di creare le giuste garanzie per l’uso dell’intelligenza artificiale generativa negli annunci pubblicitari che si riferiscono ad argomenti potenzialmente sensibili nei settori regolamentati”.
Secondo le affermazioni rilasciate da Meta, tutte le altre aziende che esulano dai settori citati precedentemente potranno usufruire di tale tecnologia entro il prossimo anno.
SF