Lo studio della Cisac, la Confederazione Internazionale delle società di autori e compositori, è il primo studio globale sull’impatto economico dell’Intelligenza Artificiale nei settori della musica e dell’audiovisivo.
In Italia la Siae, invece, ha condotto un suo studio intervistando i propri iscritti scoprendo che 1 iscritto su 3 ha utilizzato l’AI e il 60% di loro ha affermato di averla impiegata principalmente per cercare spunti creativi o per ricontrollare testi già completati. Sempre 1 autore su 3 afferma di avere paura che l’AI possa completamente sostituirli.
Lo studio fa emergere che gli iscritti alla Siae chiedono tutele allo Stato italiano, soprattutto per un regolamento sull’uso dell’AI generativa. Vi è anche una forte preoccupazione per la tutela del diritto d’autore, anche se molti iscritti sono disponibili, a fronte di un adeguato compenso, a fornire le proprie opere per addestrare l’AI.
Lo studio della Cisac ha come finalità quella di capire l’impatto economico dell’AI nei prossimi anni sul settore musicale e audiovisivo.
Nel settore musicale, secondo lo studio, le opere generate con l’AI nei prossimi 5 anni genereranno un giro d’affari pari a 40 miliardi di euro arrivando a rappresentare il 20% dei ricavi di tutta l’industria, con una perdita di circa 10 miliardi in 5 anni per gli autori e compositori.
Invece nel settore dell’audiovisivo, l’AI genererà nei prossimi 5 anni un giro d’affari pari a 48 miliardi di euro, portando ad una perdita per il settore di circa 12 miliardi di euro.
Le società che si arricchiranno nei prossimi anni saranno quindi le società di tecnologie che sviluppano e progettano AI generative.
S.P.
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