Secondo il bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sono circa 505mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di ottobre, ovvero 114mila in più rispetto allo stesso periodo del 2009. Il fenomeno è dovuto soprattutto a problematiche demografiche e di inefficiente orientamento professionale.
Le imprese dei servizi informatici e delle comunicazioni faticano a reperire specialisti in scienze matematiche, informatiche e tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni. In particolare il mismatch tra domanda e offerta è del 47,8%, un numero davvero elevato. Ciò provoca difficoltà alle aziende dei sistemi informativi, progettazione e ricerca, installazione e manutenzione, e anche al settore della meccatronica. Grazie alle recenti aperture, anche in altri settori, seppur in minor misura, la domanda di lavoro è in crescita: è il caso dell’industria dei servizi, della filiera della cultura e dell’intrattenimento e dei servizi alle persone.
Risultano “introvabili” i laureati in ingegneria industriale, ingegneria elettronica, ingegneria dell’informazione, i candidati con una istruzione tecnica superiore o con una formazione tecnica professionale.
Come riportato da Excelsior, circa il 30% dei contratti è rivolto ai giovani con meno di 29 anni soprattutto per professioni legate alla vendita, alla ristorazione e cura della persona, ma anche per i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche e i tecnici amministrativi, finanziari e della gestione della produzione. Milano, Roma e Torino sono le province in cui si prevede la maggiore richiesta di personale; Novara, Cuneo e Belluno sono quelle che offrono le maggiori opportunità ai giovani. Le imprese delle regioni del Nord Est confermano ancora una volta le maggiori difficoltà di reperimento (43,9%), seguite da quelle del Nord Ovest (38,0%), Centro (33,2%) e Sud e Isole (30,6%).
La maggior parte delle offerte di lavoro prevede contratti a tempo determinato con 282mila richieste, seguiti da quelli a tempo indeterminato con 89mila contratti. Sono poi 56mila le richieste di contratti di somministrazione, 29mila quelle per gli altri contratti non alle dipendenze, 23mila per i contratti di apprendistato, 5mila per gli altri contratti alle dipendenze e 2mila per quelli di collaborazione.