Le autorità britanniche hanno sanzionato, con una multa da 7,5 milioni di sterline, la società di riconoscimento facciale statunitense Clearview Ai; il gruppo si è reso responsabile della raccolta illegale di immagini del viso di persone residenti nel Regno Unito, operazione il cui fine è creare un database globale online, a cui i “clienti” dell’azienda possano liberamente attingere.
Si tratta della quarta sanzione a cui il gruppo va incontro dopo ordini simili emessi in Austria, Francia e Italia. Risale a marzo 2022 il provvedimento con cui il Garante italiano per la privacy aveva comminato una multa di 20 milioni di euro a Clearview Ai per «aver trattato illegalmente dati personali, compresi i dati biometrici e di geolocalizzazione» degli italiani. In quell’occasione, il Ceo della società aveva replicato che, avendo Clearview Ai sede negli Stati Uniti, non è soggetta alla legislazione europea in materia di privacy e di conseguenza non risponde al Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) in vigore nell’Unione Europea.
Clearview Ai, inoltre, sostiene che il database di riconoscimento facciale, che conta circa 20 miliardi di immagini, sia stato realizzato utilizzando contenuti raccolti attraverso fonti pubbliche, tra cui Facebook e Instagram. Di conseguenza, per la società non è stato leso nessun diritto degli utenti. John Edwards, commissario per l’informazione del Regno Unito, ha però affermato che il Clearview rivende le informazioni a scopo di lucro e questo ha reso necessario intervenire: «L’azienda non solo consente l’identificazione dei volti in archivio ma monitora efficacemente il comportamento delle persone e lo offre come servizio commerciale. Questo è inaccettabile. Ecco perché abbiamo agito per proteggere le persone nel Regno Unito sia multando la società che emettendo un avviso di esecuzione per intimare la cancellazione del database in suo possesso».