Reply, uno dei più importanti operatori italiani nel campo del software e dell’informatica, sta combinando le 7 emozioni di base (rabbia, felicità, tristezza, paura, disgusto, disprezzo e sorpresa) per insegnare a chatbot e robot l’empatia.
Il primo prototipo di assistente virtuale emotivo si chiama Rose, ha i capelli rosa e corti, lo sguardo interlocutorio e rappresenta un punto di svolta nel modo in cui gli esseri umani interagiscono con le macchine. Per mostrare il lato emotivo dell’Intelligenza Artificiale, Rose attende la nostra voce per capire come accoglierci in modo empatico ed efficace. Parte, infatti, da un input audio, lo divide in sequenze e individua l’emozione prevalente.
La tecnologia alla base di Rose combina avanzati algoritmi di apprendimento automatico con reti neurali profonde, che le permettono di analizzare il contesto emotivo delle conversazioni e di trasferire ciò che sente a ciò che si deve vedere, creando poi una risposta empatica che si rispecchierà anche nell’espressione del suo volto. La reazione è dinamica, si adatta in continuazione allo stato d’animo e al modo di porsi dell’interlocutore. Può essere gentile o assertiva, secca o paziente, sempre dosando le diverse emozioni.
Questa caratteristica rende Rose un assistente virtuale unico nel suo genere, capace di instaurare relazioni più profonde e significative con gli utenti ed è un esempio brillante di come l’innovazione possa avvicinarci a un futuro in cui le macchine non solo comprendono i nostri comandi, ma anche le nostre emozioni.
C.T.