Seppur rari, esistono casi di figli che denunciano i genitori per averli esposti eccessivamente sui social: il fenomeno dello Sharenting, neologismo che unisce le parole “share” (condividere) e “parenting” (genitorialità), indica la tendenza – sempre più diffusa – alla condivisione online di foto e video che riguardano i propri figli.
I pericoli dello sharenting e le conseguenti implicazioni di un uso non regolamentato delle immagini di minori sui social sono al centro dell’attenzione dell’Autorità Garante della Privacy: quanto pubblicato online rischia di non essere più sotto il nostro controllo, e può avere effetti duraturi sulla formazione dell’identità digitale del minore, danneggiando il rapporto tra genitori e figli.
È quindi necessario essere coscienti della natura delle informazioni condivise online, soprattutto se le informazioni riguardano minori.
Queste le affermazioni del Garante, che fornisce ai genitori indicazioni in merito alla condivisione di foto e video dei propri figli:
- rendere irriconoscibile il viso del minore;
- coprire i volti dei minori attraverso l’utilizzo di emoticon;
- limitare le impostazioni di visibilità delle immagini sui social network;
- evitare la creazione di un account social dedicato al minore;
- leggere e comprendere le informative dei social network su cui carichiamo fotografie, video.
Il fenomeno dello sharenting sarà uno dei temi al centro degli incontri della Privacy Week che si terrà a Milano dal 25 al 29 settembre.
C.L.