Dopo soli quattro mesi, Microsoft ha deciso di chiudere il suo dipartimento legato allo sviluppo del metaverso industriale. Anche Tinder aveva deciso di lasciar perdere i suoi numerosi progetti in stile metaverso.
Ultimamente l’entusiasmo intorno al metaverso sta scemando. Lo dimostra il grafico di Google Trends, dal quale si evince come la popolarità del termine metaverso abbia avuto il suo picco a novembre 2021, quando Mark Zuckerberg ha annunciato la volontà di investire in maniera massiccia in questa nuova tecnologia immersiva e 3D, adottando il nome Meta per la sua identità aziendale.
I ripensamenti hanno coinvolto anche la società che più di tutte ha scommesso e investito su questa nuova visione: Meta.
I dipendenti stessi della piattaforma sono sempre stati scettici riguardo i progetti paradossali. Stando ad un sondaggio anonimo, il 56% dei dipendenti di Meta pensa infatti che Zuckerberg non abbia “spiegato chiaramente cosa il metaverso sia”, mentre il 58% ritiene che “il metaverso non raggiungerà un miliardo di utenti nel prossimo decennio” (nel novembre 2021 questa percentuale era del 40%). In tutto ciò, è noto come il principale progetto di Meta in questo ambito, vale a dire Horizon Worlds, sia passato da 300mila a 200mila utenti nel corso del 2022 e abbia grandemente deluso le aspettative.
Le aspettative deluse sono state la conseguenza di promesse inattuabili. Forbes ha infatti stimato che dopo anni di sviluppo e miliardi di dollari investiti, il concetto del metaverso sembra esser stato completato solo del 2%.
Nonostante i dati sconcertanti, parlare della ‘’fine del metaverso’’ è comunque ancora troppo azzardato. Sicuramente i progetti di Zuckemberg si sono rilevati un fallimento più che un successo, lo stesso non si può dire di tante altre realtà nate sotto la categoria del ‘’metaverso’’. Basti pensare a tutti i videogiochi caratterizzati dalle realtà virtuali che affascinano e continueranno ad affascinare un elevatissimo numero di utenti.
Il principale problema è forse che il progetto principale di metaverso si sia troppo ingrandito, è come se si fosse ‘’tirata troppo la corda’’. Ad essere precisi però si potrà parlare a tutti gli effetti di metaverso solo quando qualcuno inserirà la tecnologia di visualizzazione 3D iperrealistica in qualcosa che assomigli a un paio di occhiali e possa funzionare per un’intera giornata con una sola carica della batteria. Fino ad ora tutto ciò che è stato realizzato con questa definizione, non è ancora all’altezza del progetto originale.
Per questo motivo non si può parlare di ‘’morte’’ del metaverso se in realtà non si è mai sviluppato al cento per cento. Per il momento si può solo accennare ad un rallentamento del lavoro, a idee forse troppo ambiziose e ad una parziale delusione del pubblico.
(G.S)