Skype ha chiuso il 5 maggio 2025. Una notizia che per molti suona nostalgica: chiunque abbia fatto almeno una chiamata internazionale “senza pagare un centesimo” sa cosa ha rappresentato Skype. Ma ora è il momento dei saluti. Microsoft ha deciso di chiudere definitivamente il servizio, invitando gli utenti a migrare verso Teams, la piattaforma pensata per un mondo digitale più integrato, più AI-driven.
La buona notizia? Non tutto è perduto: c’è tempo fino a gennaio 2026 per esportare le proprie chat. Basta scaricare l’app di Teams, installarla e accedere con le vecchie credenziali Skype. Le conversazioni verranno automaticamente salvate nel nuovo ambiente. Un piccolo gesto per portarsi dietro anni di messaggi, ricordi e file condivisi.
Nato nel 2003, Skype ha dominato l’era pre-smartphone e resistito abbastanza da attraversare rivoluzioni digitali e pandemie. Prima acquistato da eBay, poi da Microsoft per 8,5 miliardi di dollari, è stato per anni il volto della comunicazione VoIP. Ma l’avvento di app mobili come WhatsApp e la corsa post-Covid verso strumenti come Zoom e Teams ne hanno segnato il lento declino.
Nonostante aggiornamenti recenti, incusa l’integrazione con Bing e GPT-4, Skype mantiene le sembianze comunicative di qualcosa che il mondo ha già superato. Microsoft chiude così un’era: non solo per ridurre i costi, ma per lasciar andare un simbolo. E per ricordarci che anche i grandi, prima o poi, devono reinventarsi o uscire di scena.
A.C.
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