Negli ultimi anni, i social network hanno trasformato il nostro modo di vivere e lavorare. Con circa il 60% della popolazione mondiale iscritta a un social network, anche le professioni tradizionali come quella degli avvocati stanno riconoscendo l’importanza di promuoversi online.
La figura tradizionale dell’avvocato chiuso nel suo studio è ormai superata; oggi, per attrarre clienti, gli avvocati devono essere presenti sui social network. Anch’essi possono migliorare la loro reputazione digitale con piattaforme come TikTok, purché le usino in modo strategico, integrando la loro presenza in un piano di marketing più ampio e coerente. Nonostante la diffidenza iniziale, alcuni avvocati utilizzano con successo i social per comunicare la loro attività e trovare nuovi clienti, accettando che creare contenuti professionali sui social sia un male necessario.
Ecco come questi potrebbero efficacemente usare la piattaforma: scegliere temi specifici di competenza, essere regolari e costanti nei post, pubblicare video brevi e accattivanti, registrare video in modo professionale seguendo uno storyboard, usare un linguaggio semplice e pratico, raccontare casi pratici, utilizzare hashtag di tendenza e creare hashtag personalizzati, interagire con il pubblico rispondendo alle domande, coinvolgere altri professionisti nei contenuti, e infine inserire call to action nei video e sul profilo per aumentare l’engagement.
Per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale, è emerso che gli avvocati italiani stanno cambiando opinione a riguardo. Secondo l’VIII Rapporto Censis sull’avvocatura, il 58,7% degli avvocati vede l’AI come un’opportunità, soprattutto per la ricerca legale e la gestione di grandi volumi di informazioni, purché non sostituisca il ruolo dell’avvocato.
Tuttavia, c’è ancora un significativo 32% di avvocati che teme sia la sostituzione del lavoro umano che il rischio di hackeraggio. Un altro 8% non ha opinioni chiare sull’argomento, un dato preoccupante per chi redige il rapporto.
Il Censis sottolinea che l’AI ha ormai un ruolo ufficiale nella professione forense, ma non tutti gli avvocati sono d’accordo sull’uso ottimale ed etico di questa tecnologia. Gli studi legali strutturati, pur mostrando meno resistenza, si interrogano ancora su minacce e opportunità, con un approccio attendista.
LG