L’autorità per la protezione dei dati francese (CNIL) ha scoperto e punito le violazioni della privacy commesse da due società di chiaroveggenza online: la Cosmospace e la Telemaque. La prima è stata multata per 250.000 euro, invece la seconda ha ricevuto un’ammenda di 150.000 euro. Infatti, le società conservavano messaggi e registrazioni telefoniche in un arco temporale di sei anni per scopi di marketing e per formare i propri dipendenti. Inoltre, riuscivano a tutelarsi legalmente a fronte di possibili lamentele dei clienti circa una consulenza non adeguata.
Dal punto di vista dei clienti non è chiaro se fossero consapevoli delle modalità di trattamento dei loro dati sensibili; tuttavia, l’autorità competente ha ribadito che le società devono sempre esplicitare le loro attività dopo aver ricevuto confidenze personali nel pieno rispetto dell’art. 9 del GDPR. A tal proposito, il desiderio di ricevere benefici psichici da veggenti non lascia carta bianca ad acquisire tutte quelle informazioni sull’intimità di qualcuno.
Nel corso delle indagini, la CNIL ha incluso anche il mancato rispetto del principio di “minimizzazione” contenuto nell’art.5 del GDPR: il trattamento dei dati deve essere proporzionato alle finalità perseguite, dunque per le attività di marketing il tempo di conservazione è stato determinato nel massimo di 3 anni, contro i sei delle società di chiaroveggenza.
Oltre a riportare le violazioni delle società, è bene ribadire che ognuno di noi, prima di rivolgersi a qualsiasi ente non noto, ha l’obbligo di informarsi adeguatamente prima di agire.
M.P.