Di fronte alla rivoluzione del mercato dei media e al cambio repentino delle modalità di visione dei contenuti, l’Auditel adegua i suoi sistemi di rilevazione degli ascolti, lanciando la Total Audience che consente di monitorare, attraverso tecnologie innovative, non solo l’utenza televisiva tradizionale, ma anche tutti i device connessi.
Questa nuova rilevazione combina il sistema campionario, che misura i consumi fruiti attraverso tutti i televisori, e il sistema censuario, capace di rilevare con granularità l’ascolto di ogni singolo dispositivo connesso.
Inoltre, Auditel introduce anche il Codice Univoco degli Spot Video, il CUSV, per il tracciamento di ogni singolo spot pubblicitario e la riorganizzazione dell’ascolto non riconosciuto, ossia la raccolta e la riclassificazione, attraverso strumenti innovativi, degli ascolti non identificati, precedentemente non misurati.
Oggi – si legge nella relazione Auditel – ai 45 milioni di apparecchi televisivi presenti nelle case degli italiani si aggiungono circa 75 milioni di nuovi schermi connessi. E la fruizione da familiare è diventata individuale, da indoor è diventata in mobilità, da lineare a on-demand grazie a circa 60 diverse tipologie di device attraverso i quali si può accedere a contenuti audiovisivi.
Ormai non ci sono dubbi: la TV in streaming è il palcoscenico globale della sfida in atto fra i giganti statunitensi che si muovono tutti alla conquista dell’Europa e dell’Asia e, pur di acquisire quote rilevanti di abbonati, adottano politiche di prezzo sempre più competitive. Lo squilibrio tra i colossi americani e asiatici e l’Europa è netto. La recente classifica mondiale dei media per fatturato certifica che 9 delle prime 13 società sono statunitensi; 3 sono cinesi; una è giapponese. Bisogna scendere fino al diciannovesimo posto per trovare il primo gruppo audiovisivo europeo Bertelsmann, che con i suoi 17,3 miliardi di euro è dieci volte più piccolo del capolista Alphabet (che vanta un fatturato di 159,8 miliardi).
«La Total Audience – sottolinea il presidente Auditel – rappresenta uno stimolo formidabile per la nostra industria, per una sana e trasparente competizione dei soggetti in concorrenza tra loro, per la democrazia digitale, sempre più preziosa in un mondo globalizzato. E complemento essenziale della Total Audience, sul versante pubblicitario, è il CUSV, il Codice univoco degli spot video. Oggi, grazie a un codice univoco, una targa per dirla nel gergo automobilistico, Auditel è in grado di tracciare ogni singolo spot video fruito su tutte le piattaforme e su tutti i device. Il tracciamento avviene all’interno di una piattaforma tecnologica proprietaria, capace di restituire informazioni preziose e dettagliate in termini di durata, prodotto, campagna, classificazione merceologica e contesto di visione. Gli investitori pubblicitari dispongono, così, di uno strumento essenziale per misurare le reali erogazioni di uno spot, la sua effettiva performance di visione e l’abbinamento con i contenuti editoriali a cui esso viene associato. Una rivoluzione! Non c’è, infatti, alla data odierna, alcun precedente di tracciamento puntuale e granulare della pubblicità inserito direttamente nella metrica di misurazione degli ascolti prodotta ogni mattina per il mercato».