MarketsandMarkets prevede che il mercato globale dell’AI raggiungerà un valore 309.6 miliardi di dollari entro il 2026. L’AI permette di risparmiare tempo e, soprattutto, soldi. Secondo Bain, la spesa per i servizi calerà di circa il 5% grazie all’automatizzazione di operazioni che oggi richiedono un grande dispendio di tempo e crescerà il ricorso all’ outsourcing che passerà per avere le necessarie competenze specifiche che spesso mancano.
Quest’anno una impresa su tre ha messo a budget un investimento in AI, soprattutto large companies e PMI. Anche il mercato delle start-up sta investendo. A gennaio 2023 i finanziamenti per imprese innovative che propongono soluzioni di AI o machine learning ammontavano a circa 10 miliardi di euro, il 20% di tutti gli investimenti. Gli ambiti di applicazione più promettenti sono: creazione di contenuti di marketing, sviluppo delle vendite e soluzioni su misura, automazione dell’assistenza clienti, privacy dei dati e dati sintetici, HR nei colloqui di valutazione dei candidati, supporto ai team legali su creazione e archiviazione di documenti normativi.
Un tema considerato oggi spinoso nel parlare di intelligenza artificiale è quello legato ai lavoratori. Oggi i contenuti da cui parte l’AI generativa sono creati dall’uomo ma, in prospettiva, moltissimi fattori utilizzati come input saranno essi stessi generati dalle macchine. Una recente ricerca di Goldman Sachs mostra che i professionisti potranno abbandonare attività di “bassa manovalanza” per focalizzarsi su attività nuove, più strategiche e questo implica, di contro, un aumento della disoccupazione per quanto riguarda i ruoli a basso valore aggiunto.
In generale è opinione diffusa che il lavoro umano non verrà cancellato ma semplicemente si trasformerà. Infatti, molti di questi strumenti non sono destinati a funzionare senza l’apporto e l’intervento dell’uomo oppure sono più potenti in combinazione con gli esseri umani, aumentando le loro capacità e consentendo loro di svolgere il lavoro più velocemente e meglio.
“È chiaro come I‘intelligenza generativa sia assolutamente centrale nello sviluppo del business nei prossimi anni”, spiega Emanuele Veratti, partner e digital practice leader di Bain & Company. Se inizialmente le soluzioni basate sulla AI erano appannaggio solo delle imprese più propense a investire in innovazione, in poco tempo alcune specifiche applicazioni di questa tecnologia sono diventate democratiche.
(C.D.G.)