In Italia 7 bambini su 10 subiscono ogni giorno una qualche forma di bullismo e cyberbullismo. Il nostro Paese risulta tra quelli con il maggior numero di casi di bullismo al mondo, con un totale di 19.800 casi registrati nell’ultimo anno. Questa la ragione che sta spingendo il Governo a modificare le norme attuali sul bullismo e cyberbullismo, rendendo più severe le punizioni per i trasgressori.
“È una bella pagina di dialogo parlamentare – ha affermato dal Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, Ciro Maschio -, un’iniziativa che ha visto la collaborazione trasversale di tutte le forze politiche. La maggioranza ha rinunciato a una parte delle sue proposte per arrivare ad un obiettivo comune. C’è stato un dialogo con l’opposizione o si manda in assemblea una proposta di legge con delle misure importanti, che migliorano la normativa del 2017 e mettono a disposizione delle scuole, degli enti locali e delle famiglie, strumenti preventivi, di monitoraggio e di intervento per prevenire i fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Ripeto che è un ottimo risultato di collaborazione della Commissione. Si dice spesso che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Fa più notizia lo scontro del dialogo. Ma su questo tema, molto sentito dalle persone, ci fa piacere che abbia prevalso una bella capacità di dialogo e di sintesi”.
Nell’ambito del piano, il ministro delegato per le Politiche della famiglia, in collaborazione con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e il Garante per la protezione dei dati personali, deve predisporre periodiche campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, volte anche alla diffusione della conoscenza dei sistemi di controllo parentale. Viene inoltre incrementata, a partire dal 2023, l’autorizzazione di spesa, che passa dagli attuali 50.000 a 150.000 euro annui.
S.B.