Il Garante Privacy approva il Codice di condotta promosso da Assolavoro, l’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro. Il Codice definisce le “buone prassi” per il corretto trattamento dei dati nell’ambito delle attività di intermediazione, ricerca e selezione del personale. Con lo stesso provvedimento l’Autorità ha accreditato l’Organismo di monitoraggio, un ente indipendente formato da tre componenti, chiamato a verificare l’osservanza del Codice da parte degli aderenti e a gestire la risoluzione dei reclami.
Il Codice, che è in fase di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ha lo scopo di tutelare coloro che si candidano per posizioni lavorative e di evitare che ci siano discriminazioni nell’accesso al mercato del lavoro. In particolare, le Agenzie che aderiscono al Codice si impegnano a trattare solo dati strettamente necessari all’instaurazione del rapporto di lavoro: non possono quindi indagare sulle opinioni politiche, religiose o sindacali dei lavoratori o effettuare preselezioni sulla base di informazioni che riguardano stato matrimoniale, gravidanza, handicap, neanche con il consenso dei candidati.
Inoltre, le Agenzie non possono servirsi di canali social destinati alla comunicazione interpersonale per reperire informazioni sul candidato. È consentito infatti solo l’utilizzo di canali di natura professionale, e sul profilo del candidato bisogna limitarsi a guardare le parti che riguardano la competenza richiesta. Non solo, le Agenzie sono anche tenute a chiedere il consenso del candidato qualora vogliano ottenere referenze professionali dai precedenti datori di lavoro. E non potranno trattare, anche con il consenso del candidato, informazioni relative a illeciti disciplinari o procedimenti giudiziari che lo abbiano coinvolto.
Infine, nel caso di decisioni basate su un trattamento automatizzato, le Agenzie devono esplicitare ai lavoratori i meccanismi che regolano l’automatizzazione, nonché le procedure messe in atto per valutare periodicamente l’affidabilità del sistema. Nel caso di trattamenti totalmente automatizzati, ai lavoratori deve essere comunque sempre garantito almeno il diritto di ottenere l’intervento umano, di esprimere la propria opinione e di contestare la decisione.
A.L.R