Attraverso uno studio recente, Miguel Barreda Ángeles e Tilo Hartmann, ricercatori dell’Università Vrije di Amsterdam, hanno notato che i pazienti, grazie a potenti visori e dispositivi, sono catapultati in un ambiente simile alla realtà e così migliorano le proprie doti relazionali e di adattamento sociale.
Stando ai sondaggi di Mobihealthnews, più una persona su due preferisce un trattamento online rispetto ad una visita di persona. Questa tendenza, iniziata durante la pandemia, ha posto le basi per sfruttare questa sfumatura del metaverso. Nonostante ci troviamo in una fase embrionale del progetto, siamo davanti ad una possibile svolta epocale per la psicoterapia.
La NorthStar Care, compagnia statunitense, offre una piattaforma digitale per curare il disturbo legato all’abuso di alcol, sperimentando i benefici di queste cure innovative. I pazienti iscritti al programma ricevono un visore che li metterà in contatto con i mentori e con gli altri partecipanti nel metaverso, garantendo l’anonimato in un clima amichevole.
Inoltre, non scordiamoci di numerose culture a livello globale che hanno utilizzato sostanze per alterare la percezione e lo stato di coscienza non solo per finalità spirituali o di divertimento, ma anche per risolvere problematiche mentali poco conosciute. Attualmente negli USA esistono più di cinquanta aziende impegnate nello sviluppo e nella somministrazione di farmaci psichedelici che sono quotate in borsa, malgrado le possibili conseguenze indesiderate .
Dunque, il metaverso si inserisce perfettamente in questo settore perché l’esperienza provata è ugualmente allucinatoria ma i pazienti godono di una tutela maggiore perché non rischiano i danni collaterali prodotti dalle sostanze.
M.P.