Digital Europe, o in italiano, Europa Digitale, è una delle novità del nuovo periodo di programmazione. Insieme al “Green Deal” europeo, la “transizione digitale” è la principale priorità strategica dell’Unione europea per i prossimi anni, definiti come la “Digital Decade” europea.
Non a caso, il “Recovery Instrument” dedica a queste due priorità una soglia minima pari a rispettivamente al 37% e al 20% dei fondi.
Digital Europe non è, in assoluto, un “programma nuovo”, perché completa e approfondisce quanto è stato finora fatto, e si continuerà a fare, nell’ambito di altri grandi programmi europei, come Horizon Europe e Connecting Europe Facility, con cui Digital Europe opererà in sinergia, tuttavia, presenta delle grandi novità.
Il programma “Europa digitale” è il lavoro per il quale sono stati stanziati dalla Commissione europea 1,98 miliardi di euro per rafforzare la sovranità tecnologica del continente e per immettere sul mercato soluzioni digitali a vantaggio dei cittadini delle pubbliche amministrazioni e delle imprese.
Di questi, 1,38 miliardi verranno investiti nei settori:
- dell’intelligenza artificiale (IA),
- del cloud e degli spazi di dati,
- dell’infrastruttura di comunicazione quantistica,
- delle competenze digitali avanzate e nell’utilizzo delle tecnologie digitali,
- nell’economia e nella società,
- nei finanziamenti nel settore della cybersicurezza,
- nella creazione e nella gestione della rete di poli europei dell’innovazione digitale.
269 milioni di euro, invece, saranno impiegati per la realizzazione di attrezzature, strumenti e infrastrutture dati, di livello avanzato.
Per la creazione e gestione di una rete di poli europei dell’innovazione digitale sono infine previsti 329 milioni di euro.
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato che “Con il programma Europa digitale stiamo costruendo infrastrutture digitali sicure e sostenibili. Consentiamo inoltre alle imprese di godere di un migliore accesso ai dati o di utilizzare soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Il programma prevede anche investimenti volti a garantire che gli europei siano dotati delle competenze giuste per partecipare attivamente al mercato del lavoro. L’obiettivo è fare in modo che in Europa tutti (cittadini, imprese e amministrazioni) possano beneficiare di soluzioni tecnologiche pronte per il mercato.”
Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “Ci troviamo nel decennio digitale europeo. Entro il 2030 saranno i dati, il cloud, l’edge computing e il calcolo quantistico a trainare l’innovazione industriale e sociale, creando nuovi modelli di business. I 2 miliardi di euro di investimento annunciati oggi consentono alle imprese europee di tutte le dimensioni, in particolare le start-up, di cogliere diverse opportunità presenti su mercati in rapida crescita, e doteranno gli europei delle competenze necessarie per potersi realizzare in un ambiente digitale sicuro, rafforzando la nostra sovranità tecnologica.”
Il programma di lavoro principale del progetto Europa digitale comprenderà investimenti, tra l’altro, nelle seguenti attività:
- realizzazione di spazi comuni di dati (ad esempio spazi di dati per il settore manifatturiero, la mobilità e la finanza) che faciliteranno la condivisione transfrontaliera dei dati per le imprese, comprese le piccole e medie imprese (PMI) e le start-up, e per il settore pubblico, nonché realizzazione di un’infrastruttura e di servizi cloud to edge federati, ossia una struttura portante di soluzioni digitali che garantirà flussi di dati sicuri;
- creazione di strutture di prova e sperimentazione per soluzioni basate sull’IA, al fine di promuovere l’utilizzo di un’IA affidabile (anche da parte delle PMI e delle start-up) per rispondere alle principali sfide della società, tra cui i cambiamenti climatici e l’assistenza sanitaria sostenibile (ad esempio utilizzando strutture di prova dell’IA per la sanità e le comunità e città intelligenti);
- realizzazione di un’infrastruttura di comunicazione quantistica sicura per l’UE (EuroQCI), che offrirà un’elevata resilienza agli attacchi informatici;
- istituzione ed erogazione di master nelle principali tecnologie digitali avanzate per promuovere le competenze digitali in Europa, comprese iniziative quali i corsi accelerati per la digitalizzazione destinati alle PMI, annunciati nell’ambito dell’agenda per le competenze 2020 e della strategia per le PMI;
- realizzazione, gestione e manutenzione evolutiva e continua di servizi digitali che supportano l’interoperabilità transfrontaliera di soluzioni a sostegno delle pubbliche amministrazioni (ad esempio identità digitale europea).
Nel dettaglio, il programma di lavoro sulla cybersicurezza prevede:
- investimenti nella realizzazione di attrezzature, strumenti e infrastrutture dati di livello avanzato per la cybersicurezza;
- finanziamenti per lo sviluppo e l’uso ottimale della conoscenza e delle competenze relative alla cybersicurezza;
- la promozione della condivisione di migliori pratiche garantendo un’ampia diffusione di soluzioni di cybersicurezza all’avanguardia nell’economia europea.
Per contribuire al conseguimento dei suoi obiettivi il programma Europa digitale creerà una rete di poli europei dell’innovazione digitale, che offrirà accesso alla sperimentazione tecnologica e sostegno alla trasformazione digitale delle organizzazioni private e pubbliche in tutta Europa, comprese le amministrazioni a livello nazionale, regionale o locale, a seconda dei casi. I poli europei dell’innovazione digitale costituiranno uno strumento importante per le politiche dell’UE, in particolare quella industriale e quella a favore delle piccole e medie imprese e delle start-up, al fine di sostenere le imprese e il settore pubblico nella duplice transizione verde e digitale.