La Germania si riconferma primo partner commerciale per l’Italia: dopo un calo nel 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, lo scorso anno si è registrato un nuovo record per il commercio bilaterale tra i due Paesi.
Lo evidenziano i dati della Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien) e di Istat, secondo cui il volume complessivo si è attestato su 142,6 miliardi di euro, con una crescita di circa il 23% rispetto al 2020; lo scorso anno le esportazioni italiane verso la Germania hanno toccato quota 66,9 miliardi di euro (+21,1%), e anche l’import ha registrato una crescita sostenuta, pari al 25,5%, salendo a 75,7 miliardi.
L’analisi di Istat evidenzia che quasi tutti i settori su cui l’intercambio tra i due paesi si basa tradizionalmente sono in crescita non solo rispetto al 2020 ma anche rispetto al 2019.
Il pilastro della partnership italo-tedesca si fonda resta la produzione industriale, soprattutto per quanto riguarda il settore siderurgico, dei macchinari, dell’elettrotecnica-elettronica, quello chimico-farmaceutico, e quello dell’agro-alimentare.
Anche l’export italiano in ambito automotive ha registrato un miglioramento, seppur lieve (7,64 miliardi), e le importazioni dalla Germania nello stesso settore sono cresciute notevolmente rispetto al 2020 (+15,2%), senza però eguagliare il dato 2019.
A livello regionale del nostro Paese, confermano il proprio ruolo di traino per i rapporti commerciali bilaterali le regioni del Nord Italia (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) e i Länder più industrializzati (Baviera, Baden-Württemberg e Renania Settentrionale-Vestfalia). Aumenta ulteriormente, inoltre, il ruolo della Lombardia, che arriva a valere 47 miliardi annuali, più del doppio del Veneto in seconda posizione (20 miliardi).