“Per entrare nel Metaverso avremo bisogno di un corpo – spiega il fondatore di iGoodi, Billy Berlusconi – gli avatar che conosciamo adesso di prima generazione sono derivati dal mondo dei videogiochi, sono personaggi fantasy, delle caricature artistiche di noi stessi. Noi invece creiamo delle copie perfette del corpo, non solo per rappresentarci così come siamo e rendere il nostro corpo smart”.
La tecnica utilizzata si chiama fotogrammetria e consente di determinare metricamente forma e posizione di oggetti, partendo da almeno due fotogrammi distinti. Una volta ottenuto l’avatar in 3D che ha tutte le misure fisiche del corpo, iGoodi attraverso un software inserisce “uno scheletro” che permette di animare e muovere come in un videogioco il corpo digitale.
Per realizzare questi avatar iper realistici bisogna svestirsi ed entrare in specie di uovo bianco candido con centoventiquattro telecamere dove una voce simile a quella che si sente in aeroporto chiede di allargare le braccia dal corpo e stare fermi per alcuni secondi. In pochi secondi vengono realizzati due scatti ed è tutto finito, in 72 ore al massimo si riceve l’avatar di sé stessi realistico al millimetro.
Questi cloni digitali arrivano in prima battuta sull’app di iGoodi, ma sono interoperabili con le tecnologie e il Metaverso. Le applicazioni non sono solo legate ai nuovi mondi in tre dimensioni, ma vanno dalla moda all’e-commerce e dalla salute al benessere.
“Immaginate di potere collegare al fascicolo sanitario elettronico un vostro avatar iper realistico – osserva Billy Berlusconi – o anche solo programmare i propri allenamenti controllando con l’avatar i progressi nella massa corporea”.
La suggestione di dare realismo ai nostri alter-ego da sempre percorre il mondo del gaming e quello della realtà virtuale, ma oggi ancora di più grazie al concretizzarsi del Metaverso. Tutto dipenderà dai padroni di questi spazi digitali, saranno loro a decidere il design che avremo nel loro mondo virtuale.