“Abbiamo una situazione sulla connettività su fisso molto deficitaria, per utilizzare un eufemismo”.
Lo ha denunciato, nel corso del suo intervento a un evento organizzato dal Sole24Ore, Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione.
Per Butti l’attuale situazione è una dimostrazione che “i grandi manager qualcosa hanno sbagliato nel passato: hanno sbagliato le mappature, sono stati sbagliati i bandi di gara, fatti e ritirati in 24 ore”.
Il Comitato interministeriale ha il compito di rivedere completamente la strategia sulla diffusione della bandalarga per risolvere gli attuali problemi. Butti ha aggiunto che ci sono gruppi di lavoro che “già da cinque mesi e mezzo, dal giorno dell’insediamento del governo, sono in campo sulla revisione del piano sulla banda larga. Abbiamo una tabella di marcia abbastanza sfidante ma sono già state poste soluzioni a determinati problemi per cercare di mitigare quelli che potrebbero diventare seri problemi”.
Butti ha dichiarato che due terzi delle abitazioni non sono coperte dalla connettività a 1 gigabit. Ci sono carenze sul piano aree bianche, quelle coperte da Open Fiber, in cui devono essere ancora connesse oltre cinque milioni di unità immobiliari.
Si lavora anche con Fs, Anas e Enel: “Stiamo lavorando molto con Ferrovie dello Stato per stendere la fibra sui loro 17 mila chilometri e quindi per consentire l’utilizzo del wifi sui treni e lo stesso vale per Anas per le gallerie” aggiunge Butti.
Riguardo all’ipotesi di una revisione dei limiti elettromagnetici per adeguarli a quelli europei Butti ha ricordato che “c’è una legge del 2001 che delega a un Dpcm la possibilità di innalzare i limiti, bisogna farlo sentendo tutte le amministrazioni coinvolte, i territori e il Parlamento”. “Il compito del governo – ha concluso Butti – è cercare di mettere tutti d’accordo. È evidente che un’azione di questo genere si può fare se c’è accordo e informazione sul territorio perché altrimenti significa far nascere altri comitati del no”.
(V.M)