Essere in grado di gestire le proprie finanze è importante, poiché la competenza e la conoscenza finanziaria contribuiscono alla sicurezza finanziaria del singolo e della società attorno ad esso. La consapevolezza finanziaria ed economica è indispensabile all’intero Paese per prosperare e innovarsi, ma c’è ancora molto da fare in Europa e in Italia.
Secondo uno studio dell’OCSE, nel 2020, circa la metà dei cittadini dell’UE non possedeva una conoscenza approfondita dei concetti finanziari di base. Questo gap di conoscenza risulta più significativo negli anziani, nei giovani e nei gruppi a basso reddito come le donne.
Numerose iniziative sono state avviate in tutta l’UE, come il recente piano per lo sviluppo delle competenze per gli adulti. In alcuni Paesi europei, il tema dell’educazione finanziaria fa parte del curriculum scolastico, anche se sfortunatamente in Italia è ancora raro. Infatti, secondo l’ultima indagine OCSE Pisa, uno studente su cinque non possiede le competenze minime necessarie per prendere decisioni finanziarie responsabili e ben informate. Di conseguenza, l’accesso a queste informazioni non è uguale per tutti.
La digitalizzazione può aiutare a democratizzare l’educazione finanziaria: le persone che utilizzano prodotti e servizi digitali sono in genere più competenti dal punto di vista finanziario. È qui che entrano in gioco iniziative e programmi digitali ai quali le banche possono e devono contribuire.
Il digital banking sta diventando sempre più semplice e attraente, grazie all’uso diffuso degli smartphone. Con le nuove tecnologie, le banche hanno innumerevoli opportunità per rendere i loro prodotti più intuitivi, per migliorare il modo in cui i clienti si relazionano con le proprie finanze e per incoraggiare l’educazione finanziaria dei clienti, invece di darla per scontata.
Infatti, il digital banking è nato con l’obiettivo di cambiare in meglio il rapporto tra i clienti e la gestione dei risparmi. Prodotti e funzionalità moderni, intelligenza artificiale ed educazione finanziaria integrata aiutano a semplificare la gestione del denaro da parte delle persone.
“La divulgazione, la comunicazione e l’educazione finanziaria possono trarre sicuri benefici dalle nuove tecnologie in quanto consentono di raggiungere un pubblico molto più vasto e di adattare i contenuti didattici a esigenze specifiche” – ha sottolineato Luigi Signorini, Direttore Generale della Banca d’Italia durante un intervento alla decima conferenza dell’International Federation of Finance Museums.
L’educazione finanziaria può quindi far leva su nuove tecnologie che consentono di raggiungere un pubblico molto più vasto, di utilizzare nuovi strumenti didattici e di progettare indagini efficienti ed efficaci per verificare i risultati ottenuti. È necessario però evitare di trasformare il divario digitale in un’altra fonte di esclusione finanziaria.