Nonostante le molte fake news circolate nelle scorse settimane sui legami fra Coronavirus e reti 5G, per il 53% degli italiani il 5G avrebbe potuto svolgere un ruolo molto positivo durante il lockdown e uno su tre (il 35%) vorrebbe che la copertura 5G fosse implementata più velocemente per beneficiare di velocità maggiori rispetto alla rete fissa. Sono i dati dello studio “Keeping consumer connected in a Covid-19 context” di Ericsson che affermano che l’Italia è uno dei Paesi in cui la pandemia da Coronavirus ha maggiormente impattato sul fronte dell’uso della tecnologia. Per il 48% del campione, durante il lockdown, il 5G avrebbe potuto offrire maggiore capacità rispetto al 4G, per il 43% avrebbe potuto supportare i meeting virtuali in modo migliore, per il 40% abilitare il controllo da remoto dei dispositivi medici in tutto il paese e per il 39% ridurre l’esposizione al contagio di medici e infermieri tramite l’utilizzo di robot connessi in 5G durante le visite. Il giudizio degli intervistati sulle reti esistenti e su come hanno affrontato la maggiore richiesta di connettività durante la pandemia è positivo. Il 54% (rispetto al 56% degli altri paesi) si dichiara molto soddisfatto della propria connessione fissa; il 76% (75% negli altri paesi) ritiene che le reti mobili stiano funzionando allo stesso modo o meglio rispetto a prima della crisi; il 60% (55% negli altri paesi) considera importante la connessione a banda larga mobile tanto quanto la connessione fissa e il Wi-Fi.
L’85% degli italiani intervistati dichiara un forte cambiamento del proprio stile di vita, a fronte del 74% dei cittadini degli altri 11 Paesi al mondo più colpiti dalla diffusione del virus. E la tecnologia è stata fondamentale. Per l’86% degli over 60 in Italia (il 74% negli altri paesi), è servita per rimanere in contatto con la famiglia e gli amici, mentre l’82% dei genitori con figli in home schooling ha apprezzato il supporto offerto per le lezioni a distanza (negli altri paesi la percentuale è del 76%). Più in generale, 6 intervistati italiani su 10 ritengono che la tecnologia abbia permesso di lavorare durante la pandemia. Più di un italiano su 3 si è avvalso della tecnologia per le lezioni a distanza (negli altri paesi la percentuale è del 76%) e per tenersi in forma dentro casa. Il 93% degli utenti in Italia (87% negli altri paesi) ha sperimentato nuove attività online, come e-learning o videoconferenze, mentre il 61% (il 54% negli altri paesi) dichiara di aver gestito oltre sei attività online.
Inoltre, in Italia, l’85% degli utenti ha utilizzato maggiormente Internet rispetto al periodo prima della crisi. La fruizione di Internet tramite connessione fissa è aumentata di 3 ore al giorno (2,5 ore al giorno negli altri paesi), mentre la connessione da mobile ha avuto incrementi di 1 ora al giorno, in linea con gli altri paesi. Il 31% degli Italiani dichiara inoltre di aver incrementato il proprio traffico dati da mobile (il 25% negli altri paesi), con il 15% della popolazione italiana che afferma di aver avuto a disposizione principalmente connessioni mobili per navigare online (il 14% negli altri paesi).