Il diritto alla disconnessione implica la libertà del lavoratore di non rispondere alle comunicazioni di lavoro durante il periodo di riposo, senza che questo comprometta la sua situazione lavorativa.
L’approccio adottato dai paesi al di fuori dell’Unione Europea si differenzia per l’interpretazione dei singoli stati.
In Canada, nel 2021, lo Stato dell’Ontario ha stabilito che a partire dal 2023, e negli anni successivi, i datori di lavoro che impiegano 25 o più dipendenti al 1° gennaio di ogni anno devono adottare una politica scritta di disconnessione dal lavoro entro il 1° marzo dello stesso anno. Questa misura, spiega il provvedimento, si va ad aggiungere all’Employment Standards Act 2000 (ESA).
Il governo australiano, all’inizio del 2024, ha approvato il Fair Work Legislation Amendment Bill 2023, che introduce la disconnessione. Nello specifico: “I dipendenti di datori di lavoro non di piccole imprese hanno il diritto di rifiutarsi di monitorare, leggere o rispondere a contatti al di fuori del loro orario di lavoro, a meno che ciò non sia irragionevole. Ciò include contatti da parte di un datore di lavoro o di terzi”.
Per le piccole imprese questo diritto sarà attivo a partire dal 26 agosto 2025.
Il mancato rispetto di questa normativa può comportare multe fino a 19 mila dollari australiani (circa 12 mila euro) per il dipendente e fino a 94 mila dollari (circa 57 mila euro) per l’azienda.
In America Latina, paesi come Argentina e Messico hanno adottato normative simili per tutelare i lavoratori.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la proposta del deputato di San Francisco, Matt Haney è stata fortemente criticata. In particolare, gli esponenti del mondo finanziario e i datori di lavoro sostengono che una regola così generale rappresenti un passo indietro rispetto alla flessibilità lavorativa e alla sua applicazione.
G.R.
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