Secondo una ricerca condotta da Pro Carton, associazione europea di produzione di cartone e cartoncini, “non è solo la differenziata a fare la differenza”, bensì anche le dinamiche con cui si ricicla.
A tal proposito, i consumatori italiani scelgono di fare acquisti in modo consapevole, al fine di eliminare ciò che potrebbe andare nell’indifferenziato.
A Natale 2024 si proveranno a ridurre il più possibile i rifiuti e l’utilizzo delle materie prime.
Sono buone abitudini che coinvolgono sempre più famiglie. Il 59% degli italiani, infatti, ha dichiarato di riciclare di più rispetto all’anno precedente, permettendo all’Italia di essere al primo posto tra i Paesi europei analizzati in questa ricerca (oltre all’Italia, anche Francia, Germania, Spagna e UK).
I modelli di consumo dei giovani, sempre più sensibili alla sostenibilità ambientale, sono influenzati dal motto delle 3R: “Riduci. Riusa. Ricicla“.
Il periodo di Natale è quello in cui si registra il maggior inquinamento.
Fino al 7 gennaio, i rifiuti, soprattutto quelli costituiti dal packaging (confezioni regalo e imballaggi alimentari), raggiungono il loro picco.
Per esempio, in Italia nei giorni del 25 e 26 dicembre sono prodotte 75 mila tonnellate di carta e cartone (equivalente alla capacità di discarica di dimensioni medie-piccole).
La ricerca condotta da Pro Carton, nonostante ciò, dà buone speranze su un possibile cambiamento, in quanto gli italiani prestano molta attenzione nei confronti dell’impatto ambientale, delle loro scelte di acquisto e delle dinamiche di riciclo.
A Natale, infatti, nel momento dell’acquisto, il 51% dei consumatori italiani ha dichiarato di cambiare brand se il packaging non è riciclabile.
B.P.
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