Il mondo digitale non fa sconti, nemmeno al Vaticano. Mentre la Santa Sede prosegue il suo cammino lungo le sfide della modernità, emerge una realtà ancora poco nota: la cybersicurezza vaticana è fragile. Non per mancanza di volontà, ma per carenza di struttura adeguate. E a colmare questa lacuna è intervenuta, in modo spontaneo, una rete di cybervolontari da ogni parte del mondo.
Tutto nasce nel 2022 da un’intuizione dell’esperto olandese Joe Shenouda, che ha riunito una comunità di circa 90 professionisti della sicurezza informatica per monitorare le vulnerabilità digitali della Santa Sede. Operano come un team internazionale, dedicando alcune ore alla settimana a scansionare siti, e-mail e infrastrutture del Vaticano con gli stessi criteri adottati in ambito aziendale. Nessun incarico ufficiale, ma rapporti regolari condivisi con personale tecnico del Vaticano, che nella maggior parte dei casi risponde e risolve.
Le minacce spaziano dai semplici attacchi DDoS da parte di amatori, fino a operazioni più complesse come campagne di phishing mirate e tentativi di accesso a comunicazioni riservate. I principali sospetti ricadono su attori statali stranieri, in particolare Cina e Russia, ritenuti responsabili di offensive informatiche nei momenti più delicati per la Chiesa, come durante un conclave o in seguito a dichiarazioni pubbliche del Papa.
Shenouda e altri esperti sottolineano la necessitò urgente di istituire un’autorità vaticana per la cybersicurezza, con competenze chiare e risorse dedicate. Alcuni studiosi propongono modelli ispirati a organismi internazionali già attivi, come la CISA statunitense o il NCSC britannico. Al momento, la gestione della sicurezza digitale ricade su figure già impegnate su altri fronti, come la protezione fisica dei prelati o la logistica dei viaggi pontifici.
In un’epoca in cui i dati sono potere e i sistemi digitali diventano porte d’accesso a patrimoni informativi e simbolici, la cybersicurezza non è più un’opzione: è una responsabilità. Proteggere il Vaticano significa tutelare una voce morale globale, la cui influenza si estende ben oltre i confini geografici. Il lavoro dei volontari è prezioso, ma serve una risposta strutturata, lungimirante e istituzionale. Prima che un attacco informatico colpisca non solo i sistemi, ma anche la fiducia.
A.C.
Diritto dell’informazione
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