Secondo una recente ricerca condotta dal sito inglese Finbold, che sta per Finance in Bold, Italia e Spagna sono in testa alla classifica dei paesi più sanzionati: l’Italia per quanto riguarda il valore delle multe (45,6 milioni di euro di sanzioni su un totale di 60,2 milioni di euro), la Spagna per numero di verbali contestati alle aziende (76 su un totale di 124).
La ricerca arriva a due anni da quando il GDPR (Regolamento europeo sulla privacy) è stato implementato nell’Unione europea e si basa sui dati di multe e sanzioni del GDPR Enforcement Tracker, un database non completo, per ammissione degli stessi amministratori, ma che rappresenta un buon punto di partenza per osservare il fenomeno.
Le multe vengono comminate per vari motivi, adducibili al mancato rispetto di alcuni articoli del GDPR: la violazione più ricorrente è quella della base giuridica insufficiente per il trattamento dei dati; seguono insufficiente adempimento dei diritti degli interessati; misure tecniche e organizzative insufficienti per garantire la sicurezza delle informazioni; inosservanza dei principi generali del trattamento dei dati; insufficiente adempimento degli obblighi di informazione; insufficiente collaborazione con l’autorità di controllo; mancata nomina del responsabile della protezione dei dati; adempimento insufficiente degli obblighi di notifica della violazione dei dati.
Nella classifica economica delle sanzioni, al secondo posto, figura a grande distanza la Svezia, con 7 milioni di euro. Medaglia di bronzo ai Paesi Bassi, con 2 milioni.