Attualmente, soprattutto in alcuni specifici settori della medicina, come la radiologia e la dermatologia, l’utilizzo dell’AI svolge un ruolo estremamente utile, affiancando i professionisti nell’identificazione e nella formulazione di una diagnosi.
Un altro ambito su cui si sta concentrando notevolmente l’attenzione degli addetti ai lavori è quello dei sistemi predittivi, capaci di individuare potenziali patologie ancor prima che si manifestino clinicamente. Ad esempio, attraverso l’analisi di elettrocardiogrammi e la valutazione della storia clinica del paziente, è possibile prevedere se una persona è a rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.
Particolarmente interessanti sono i sistemi AI a supporto dei medici, in quando in grado di suggerire il miglior approccio farmacologico per la patologia del paziente. I suggerimenti generati dall’AI si basano sulle linee guida attualmente disponibili, sulle evidenze scientifiche, sul decorso di pazienti con patologie simili e sulla storia clinica del soggetto da curare.
Nonostante vi siano ancora alcuni interrogativi da risolvere e la necessità di ulteriori perfezionamenti nell’ambito dell’AI, è innegabile che il contributo possa avere un impatto rivoluzionario nel lavoro dei medici.
Anche se persiste la preoccupazione che lo sviluppo delle tecnologie di Intelligenza Artificiale possa drasticamente ridurre il numero di operatori sanitari, fenomeno già osservato in altre industrie, vi sono ancora molti aspetti della pratica medica che necessitano della presenza di un medico esperto, dotato di abilità cognitive e di pensiero critico.
Almeno per il momento l’Intelligenza Artificiale sarà quindi destinata a svolgere la funzione di supporto per il personale medico, non riuscendo a sostituire la figura dei medici e il loro ruolo nella cura dei pazienti.
C.L.