L’Intelligenza Artificiale è pronta a entrare davvero nelle fabbriche italiane e lo fa con nomi che pesano: Siemens e Microsoft. Dopo anni di sperimentazioni, le due aziende spingono per una svolta concreta nell’adozione dell’AI industriale, con strumenti già disponibili sul mercato. Il messaggio è chiaro: l’Italia, forte del suo tessuto manifatturiero, non può permettersi di restare indietro.
Il centro di questa trasformazione è il Siemens Industrial Copilot, un assistente AI basato su modelli generativi sviluppato con Microsoft tramite la piattaforma Azure OpenAI. L’obiettivo è duplice: alleggerire il lavoro degli operatori da compiti ripetitivi e fornire supporto decisionale avanzato, sfruttando i dati in tempo reale provenienti dalla produzione. Il sistema integra infatti i dati OT, provenienti dai controllori logici (PLC), offrendo risposte contestualizzate alle domande degli utenti.
L’interfaccia è progettata per essere accessibile e indipendente da barriere linguistiche o tecniche, pensata per supportare l’ingegnere come un “collega informato” piuttosto che un semplice assistente. Non a caso, il CEO di Microsoft Italia Vincenzo Esposito definisce Copilot come “la nuova interfaccia dell’AI nelle aziende”.
Durante un incontro tenutosi nella sede Siemens, è stato ribadito come l’adozione sia già realtà: tra i primi casi d’uso italiani, spicca quello di Danieli Automation, che utilizza il Copilot per migliorare efficienza, progettazione e collaborazione uomo-macchina.
La sfida, oggi, non è più se introdurre l’AI, ma come farlo in modo scalabile e concreto. Per il comparto manifatturiero italiano questo significa cogliere un’opportunità tangibile: quella di usare tecnologie mature, integrate e accessibili per rendere più competitive anche le PMI. Perché quando la trasformazione è alla portata, non serve più immaginare il futuro: basta iniziare a costruirlo.
A.C.
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