La dichiarazione dell’EDPB riguarda la protezione dei minori in rete, i quali possono andare incontro a pericoli e difficoltà causate da una bassa consapevolezza dell’utilizzo dei media digitali.
Una delle principali difficoltà che riscontrano i fornitori dei servizi online è quella di capire come verificare l’età nel rispetto dei dati personali. Per questo l’EDPB vorrebbe che si adottasse un framework di controllo e governance chiaro.
La verifica dell’età non deve solo rispondere ad esigenze tecniche ma anche rispettare il principio del superiore interesse del minore.
La dichiarazione dell’EDPB ribadisce che nella nascita del framework bisogna rispettare la minimizzazione dei dati richiesti e la trasparenza nel loro utilizzo. L’EDPB afferma che bisogna richiedere i dati minimi necessari per verificare l’età dell’utente.
Il fornitore di servizi, che sta ottenendo i dati, deve affermare in che modo verranno raccolti i dati e trattati.
L’EDPB, inoltre, afferma che si possano impiegare software che ottengano i dati dell’età in modo automatizzato attraverso l’impiego dell’Intelligenza Artificiale.
Google ha affermato che sta testando un metodo di machine learning che ha come scopo quello di riuscire a stimare l’età degli utenti. I fornitori di servizi online, quindi, potrebbero iniziare a testare questi metodi per poter così in futuro impiegarli. La problematica rimane quella di riuscire a bilanciare l’uso dell’AI con il rispetto dei diritti degli utenti.
L’ultima grande preoccupazione dell’EDPB riguarda la protezione dei dati personali ottenuti. Esorta i fornitori dei servizi a potenziare i loro sistemi di protezione.
S.P.
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