A partire da ottobre 2025, i siti che vendono alcolici o tabacco, offrono giochi d’azzardo o contenuti per adulti, dovranno introdurre sistemi efficaci di verifica dell’età. Lo prevede un nuovo regolamento Agcom che recepisce le linee guida europee, imponendo alle aziende digitali di abbandonare le autodichiarazioni e adottare strumenti affidabili e rispettosi della privacy.
La novità ruota attorno al principio di Age Assurance, che consente di verificare l’età dell’utente senza raccoglierne i dati personali. In pratica, il sistema accerta solo che la persona abbia l’età minima richiesta, senza conoscerne nome, residenza o altre informazioni sensibili.
La verifica avverrà in due fasi: identificazione con strumenti ufficiali (come SPID o carta d’identità elettronica), seguita dalla generazione di una “prova d’età” anonima, comunicata solo al sito interessato. Il tutto in linea con i principi del GDPR, che impongono il rispetto della privacy by design e by default.
Per le aziende digitali, si tratta di un passaggio obbligato ma anche strategico. Garantire sicurezza ai minori e tutela dei dati agli adulti diventa oggi un fattore competitivo, oltre che un obbligo legale. Le tecnologie in fase di sviluppo, scalabili, leggere e integrate tramite API, puntano proprio a conciliare protezione e semplicità d’uso.
Il nuovo regolamento non è solo un vincolo, ma un invito a ripensare il rapporto tra utenti, piattaforme e dati. Ed è nella capacità di limitarsi che la tecnologia diventa giusta. Sapere quando non sapere è una forma rara di rispetto.
A.C.